"Muzzarelli continua a difendere un modello fallito con cui ha portato insicurezza a Modena". La considerazione è del consigliere Ferdinando Pulitanò di Fratelli d’Italia che commenta la parole del collega ed ex sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: "Definire gli stranieri ‘una ricchezza’, senza alcuna distinzione tra chi viene nel nostro Paese per vivere onestamente ed integrarsi e chi, invece, sfrutta il nostro sistema vivendo di reati, oltre che banale è anche grave, posto che non si considerano i problemi reali che vive la nostra comunità". È l’ennesima conferma, prosegue Pulitanò, "di un’impostazione ideologica che ha trasformato Modena in un centro di accoglienza aperto. I dieci anni di amministrazione Muzzarelli resteranno nella storia di Modena come gli anni dell’accoglienza a tutti i costi, senza controllo e senza risultati. Ricordiamo bene quando, con toni trionfali, l’allora sindaco candidava Modena a essere ‘capitale dell’inclusione’. La realtà, purtroppo, è ben diversa: strade piene di sbandati, insicurezza diffusa, cittadini esasperati. Sul tema interviene anche Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia: "Ci fa piacere che Giancarlo Muzzarelli si accorga finalmente delle priorità da affrontare nella gestione dei minori stranieri non accompagnati. Legalità, inclusione e avviamento al lavoro sono obiettivi fondamentali: lo diciamo da anni come Forza Italia. Ma stupisce che a dirlo oggi sia proprio chi, in dieci anni da sindaco di Modena, non abbia mai tradotto in azione concreta queste parole". Le proposte avanzate "coincidono perfettamente con ciò che avrebbe dovuto realizzare un sindaco alla guida del Comune, negli anni in cui l’emergenza relativa ai minori stranieri non accompagnati esplodeva. Il fatto che oggi ne parli per la prima volta in questi termini, è assolutamente positivo, ma anche un po’ tardivo". Forza Italia "ha sempre sostenuto un approccio rigoroso ma umano, fondato sulla legalità e sull’inclusione responsabile. Ma per fare vera inclusione servono basi concrete: prima di tutto una verifica puntuale sulla reale condizione familiare di questi ragazzi. È sempre più evidente che molti di loro una famiglia ce l’hanno e che vengano classificati come non accompagnati in modo improprio. Così come è improprio il rischio di continuare avere falsi minori, ovvero adulti non dichiarati. Serve quindi un cambio di passo vero".
Cronaca"Minori stranieri, un fallimento. Ma Muzzarelli difende il sistema"