Modena, paura in centro. Rapine e risse fra minori

Sembrano lontani i tempi in cui gli adolescenti si davano appuntamento soltanto per fare qualche ‘vasca’ in via Emilia Centro,...

Modena, paura in centro. Rapine e risse fra minori

Modena, paura in centro. Rapine e risse fra minori

Sembrano lontani i tempi in cui gli adolescenti si davano appuntamento soltanto per fare qualche ‘vasca’ in via Emilia Centro, passeggiando felici e sereni. Ora a Modena i ragazzini hanno quasi paura ad allontanarsi da casa. Il motivo è tristemente noto: orde di minori violenti si aggirano per il perimetro del centro storico in cerca di coetanei da rapinare. Scene che si ripetono quasi quotidianamente sui viali cittadini, nelle zone della movida oppure a bordo dei mezzi pubblici. Il fenomeno della violenza giovanile preoccupa i cittadini e, soprattutto, i genitori. Gli esperti dicono che spesso questi comportamenti sono legati a disagi importanti, come il timore di non sentirsi accettati dai pari.

Ciò che emerge, in particolare a Modena, è un quadro preoccupante legato a generazioni di giovanissimi che sembrano non fermarsi dinanzi a nulla, facendo leva sull’impunità legata ovviamente alla minore età. Si è parlato a lungo, ad esempio, del gruppo ’Daisan’: 21 minorenni, tra cui anche ragazze, sono stati denunciati dalla squadra mobile di Modena a seguito di numerosi pestaggi, rapine, risse ai danni di altrettanti minorenni.

In questi mesi, lungo i viali che circondano il centro, altri ragazzini sono stati aggrediti da bande senza scrupoli, per lo più minori non accompagnati di origine tunisina.

Alcune vittime sono state pestate a sangue per pochi euro o per costringerle a consegnare, ad esempio, il cellulare. Alcuni si sono macchiati di crimini ancor più violenti, accoltellando quasi a morte i coetanei sempre allo scopo di rapinarli. La Questura è scesa in campo con il recentissimo e cosiddetto Decreto Caivano, che punta a reprimere i fenomeni violenti delle baby gang e l’abbandono scolastico, introducendo un inasprimento delle sanzioni nei casi di spaccio e l’arresto in flagranza. Il Questore ha emesso recentemente la misura di prevenzione dell’avviso orale nei confronti di sei minorenni coinvolti in risse o accusati di pestaggi. Una situazione sempre più difficile. Sul tema minori non accompagnati tunisini è stato ‘tirato’ in ballo più volte dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli anche il ministro Piantedosi. Il primo cittadino ha sottolineato come i problemi si siano acuiti e come a Modena si avverta "la mancanza di sostegno istituzionale per trovare soluzioni utili alla specifica situazione territoriale".

Muzzarelli, facendo riferimento all’ennesima rissa esplosa in una comunità di accoglienza dei minori, ha ribadito come non sia più rinviabile "una risposta concreta in merito ai problemi sollevati da più di un anno". Al Ministro dell’Interno anche di persona. Il tema era esploso con prepotenza anche a seguito dell’omicidio del 16enne pachistano da parte di altri minori nell’area del Parco Novi Sad, altra area critica della città che più volte si è trasformata in un ring fra bande rivali.

Valentina Reggiani