Montagna, grido di dolore "Più di 20 frane e dissesti Servono otto milioni di euro"

Il punto del presidente della Provincia Braglia sulle conseguenze dell’alluvione dei giorni scorsi "Preoccupano le aree di Zocca e Guiglia, viabilità problematica tra Sassuolo e Prignano".

Montagna, grido di dolore  "Più di 20 frane e dissesti   Servono otto milioni di euro"

Montagna, grido di dolore "Più di 20 frane e dissesti Servono otto milioni di euro"

di Stefano Luppi

"Saranno necessari 8 milioni di euro, di cui 4 per ripristini urgenti per porre un primo rimedio ai danni provocati dal maltempo. Questa la stima della Provincia poi ci sarà quella dei vari comuni della montagna. Non ci lamentiamo, vista la situazione in Romagna e lavoriamo, ma anche noi abbiamo problemi: oltre 20 tra frane e dissesti in tutto l’Appennino con la situazione più preoccupante nell’area di Zocca e Guiglia. Inoltre dal punto di vista viario abbiamo a esempio situazioni serie tra Sassuolo e Prignano, a Montecreto abbiamo la strada chiusa e in giro molti sensi unici alternati presidiati per sicurezza".

Lo ha detto ieri il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia (nella foto), rispondendo ad alcune domande dei giornalisti nella sede di viale Martiri della Libertà.

Presidente state monitorando?

"Sì, continuamente e occorre intervenire con urgenza perché non sappiamo come reagiranno le infrastrutture alle continue sollecitazioni. Lavoriamo ad esempio per il ripristino di importanti arterie come la Provinciale 324 a Montecreto, la Provinciale 3 via Giardini alla Fontanina e la 19 a Prignano".

Sono numeri definitivi?

"Purtroppo no perché se torna il maltempo le frane si verificano successivamente alla pioggia. Dunque il conto non è definitivo perché il terreno in vari punti è ancora in movimento e potrebbero aprirsi nuovi fronti. Speriamo di no".

A parte le strade dove sono i problemi principali?

"La situazione resta difficile soprattutto verso Zocca e Guiglia, ma anche nell’Appennino ovest a Palagano e Frassinoro. Sia a livello comunale che provinciale i nostri tecnici lavorano giorno e notte".

Cosa c’è da chiedere al governo, tramite il presidente della Regione Stefano Bonaccini?

"Il problema principale sono senz’altro le risorse come le dicevo. In questi giorni per fortuna c’è un po’ di sole e ciò di permette di intervenire un po’ più agevolmente: un altro problema sono i tecnici, il personale dovrebbe essere in numero maggiore".

E i cittadini sono tutti in sicurezza dopo questi giorni di emergenza?

"Sì, per fortuna non ci sono mai stati qui cittadini fortemente a rischio, ma ovviamente nei giorni scorsi siamo partiti dalle persone. oggi appunto il tema è invece comprendere il comportamento delle infrastrutture".

Si è fatto una idea sui motivi di tutto ciò: ’solo’ clima impazzito oppure consumo di suolo poco lungimirante?

"Quando la natura decide di fare il suo corso diventa difficile gestirla. E’ chiaro a tutti che a maggio è piovuto come non mai e nel giro di pochi giorni è scesa la pioggia di un anno intero, lo dicono i meteorologi. La terra dopo tanti mesi senza acqua ha subito una piovosità alta, era satura e non ha retto. Oggi polemizzare sul tema della gestione del territorio penso non serva a nulla: è stata una situazione eccezionale, inoltre nel modenese il sistema ha tenuto grazie agli importanti lavori che i vari enti preposti hanno portato avanti nel tempo".