ALBERTO GRECO
Cronaca

Morto nel crollo del ponte, Unimore in lutto per Francesco Nardon: “Sognava di lavorare col padre”

Cordoglio per lo studente di Ingegneria morto in Veneto: “Talento e passione limpida. Era domiciliato in città, frequentava regolarmente le lezioni del secondo anno. Voleva lavorare nell’azienda di famiglia, suonava la tromba nella banda”

Morto nel crollo del ponte, Unimore in lutto per Francesco Nardon: “Sognava di lavorare col padre”

Modena, 20 aprile 2025 – La tragica fine di Francesco Nardon, il giovane ventunenne di Valdagno, che ha trovato la morte travolto insieme al padre, Leone, nel crollo del ponte sul torrente Agno, mentre in auto stava attraversandolo, ha scosso e toccato profondamente anche la nostra città. Qui, a Modena, Francesco aveva scelto di compiere i suoi studi universitari, dopo aver conseguito il diploma di maturità nell’indirizzo Tecnologico, Elettronica ed Elettrotecnica dell’Istituto dell’IIS ’Marzotto Luzzati’ di Valdagno.

Francesco Nardon, il giovane ventunenne di Valdagno, che ha trovato la morte travolto insieme al padre, Leone, nel crollo del ponte sul torrente Agno, mentre in auto stava attraversandolo
Francesco Nardon, il giovane ventunenne di Valdagno, che ha trovato la morte travolto insieme al padre, Leone, nel crollo del ponte sul torrente Agno, mentre in auto stava attraversandolo

Dall’anno accademico 2023-24 era iscritto al corso di laurea di primo livello (triennale) in Ingegneria del Veicolo del Dipartimento di Ingegneria ’Enzo Ferrari’ di Unimore, dove ora stava frequentando il secondo anno, dopo aver sostenuto profittevolmente gli esami delle materie di base. Nei suoi piani c’era la volontà di risiedere ancora qualche anno nella nostra città.

Da studente ’fuorisede’ aveva preso domicilio in città, ove regolarmente seguiva le lezioni. E questo rende ancora più inspiegabile e casuali le circostanze di una fine che ha stroncato per sempre i suoi sogni ed i suoi propositi. Infatti, era rientrato a casa, dalla sua famiglia, da pochissimo: le lezioni erano ferme dall’11 aprile per una sospensione dovuta allo svolgimento di esami intermedi, erano state sospese per la pausa pasquale solo dal 17 aprile, il giorno prima della tragedia. In questi giorni di vacanza aiutava il padre nell’azienda Sitec srl, specializzata in macchine per settori che vanno dal siderurgico, al legno e alla carta. Al dolore dei suoi compagni di corso e dei docenti di Ingegneria, che hanno accolto con incredulità la notizia, si è aggiunta anche la partecipazione dell’ateneo che sui social ha scritto: “Aveva una mente lucida, una passione limpida per la meccanica, un talento già maturo e il desiderio sincero di mettersi alla prova, anche nell’azienda di famiglia. Chi lo ha conosciuto – scrive Unimore – ne ricorda il tratto gentile, l’impegno, la compostezza. Amava suonare la tromba nella banda del suo paese, e con lo stesso spirito affrontava lo studio e la vita. In questo momento di grande dolore, l’università si stringe con affetto alla famiglia e a quanti gli erano vicini, colpiti dalla perdita di un giovane che portava con sé il senso vero del futuro”.