
Federico Scacchetti nel giorno della sua laurea
"Federico è con noi tutti i giorni e ogni volta che scendiamo in campo lui è come se fosse nel suo posto solito a guardarci. E adesso potremo anche ‘fisicamente’ vederlo mentre ci guarda e sorride".
Un anno fa, all’alba del 15 dicembre, Federico Scacchetti, giovane avvocato 30enne di Carpi, moriva a causa di un tragico incidente stradale avvenuto in via Limidi, a Soliera, mentre si dirigeva verso casa. Gli amici, lo sport, il calcio e il diritto: queste le passioni di Federico. La sua morte, tragica e prematura, ha fortemente colpito i suoi amici che ora, nel primo anniversario della sua scomparsa, hanno deciso di rendergli omaggio, rendendolo ‘eterno’ proprio a ridosso di quel campo da calcio a Cortile che tantissime volte lo aveva visto sia come giocatore che dirigente o come spettatore.
Questa mattina, infatti, al campo sportivo di Cortile (via chiesa 66/a) alle 11, verrà inaugurato il ‘murales Bristol’ in suo onore. "‘Bristol’ è da sempre il suo soprannome – raccontano con amici con la voce rotta dall’emozione –. Federico per anni ha giocato a calcio, negli ultimi tempi con la maglia della Cortilese e aveva anche ricoperto il ruolo di dirigente. Nell’ultimo anno si era dato alla boxe, amava lo sport, ma restava sempre il nostro primo tifoso, sempre presente alle nostre partite".
"Quando scendiamo in campo – fa eco un altro amico – sentiamo il suo sguardo su di noi, seduto nel suo solito posto. Ed è proprio lì che abbiamo deciso di fare realizzare questo grande murales, che racchiude tutte le passioni e il mondo di Federico, che da dietro i suoi occhiali ci sorride e ci veglia".
Gli autori del murales sono Marcello Buganza e Giulio Faggiani: "Poco dopo la sua morte – affermano il suo amico fraterno Simone Chizzini e il presidente della Cortilese, Maurizio Magagnoli – noi amici della squadra abbiamo deciso di dare questo in suo onore, e ci siamo subito confrontati con la famiglia e gli altri amici di compagnia. Quando abbiamo visto il risultato siamo rimasti sconvolti: in quella immagine è lui, il suo sguardo. Poi c’è il suo tatuaggio cui era molto legato, la bilancia in segno della passione per la legge, il pallone da calcio e i guantoni da boxe".
Nel murales compare anche una sagoma scura vista di spalle che indossa la maglia della Cortilese di Federico, ‘Bristol’ e il suo numero, 17: "Quando lui è morto, ognuno di noi ha firmato la sua maglia della squadra e l’abbiamo data al padre. Gli autori del murales sono riusciti a riprodurre fedelmente anche la nostra calligrafia. C’è davvero tutto il nostro mondo, la nostra amicizia, e tutto il nostro bene verso un grande amico".