Bomporto, bambina morta a 11 anni. Dolore a scuola per Noemi

Psicologo in classe, serve ad aiutare i compagni colpiti dal lutto. Domani l’ultimo saluto

Noemi Nesi, 11 anni

Noemi Nesi, 11 anni

Bomporto (Modena), 20 novembre 2018 - Una vita troppo breve quella di Noemi Nesi, durata solo 11 anni, ma davvero speciale. Da neonata, prima del trapianto di cuore all’ospedale Sant’Orsola, era rimasta attaccata al cuore artificiale per nove mesi: un miracolo perché la durata media è di soli tre. Da bambina, nonostante le sue disabilità, era un inno alla vita. Da scolara, alla scuola di Sorbara, era l’amore dei compagni e delle insegnanti. Nella sua famiglia era un raggio di sole e di gioia. Noemi Nesi era così, una bambina speciale. «La bellezza di questa bambina ci fa dire che la disabilità è una vera ricchezza. Da quando era arrivata da noi, da Pistoia, un anno e mezzo fa - ricordavano ieri commosse le insegnanti - era riuscita a cambiarci tutti in meglio. I bambini l’adoravano e lei adorava loro e noi e, soprattutto, venire a scuola dove spesso si calava nel ruolo di ‘maestra’. Per lei era una festa fare lezione, e anche la domenica avrebbe voluto la scuola aperta». Se ne è andata in un giorno festivo, domenica a metà pomeriggio. Mamma e papà l’hanno trovata riversa a terra nella sua cameretta. I soccorsi giunti sul posto hanno cercato per oltre un’ora di rianimare il battito, ma Noemi era già sull’altra sponda della vita. Il suo corpicino è stato deposto in ambulanza, partita alla volta del Policlinico, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

«I bambini sono inconsolabili - raccontavano ieri le maestre - e noi lo siamo altrettanto al punto che siamo tutti supportati da uno psicologo». I bambini sono stati informati ieri mattina della morte prematura a ‘piccoli passi’. «Noemi non è venuta, il suo cuoricino era stanco di battere, ma sarà sempre con noi, voi ricordatela sempre allegra e lei da lassù continuerà a sorriderci». Il tempo riuscirà a far tornare il sorriso ai compagni di scuola di Noemi, ma questi per loro sono giorni tristissimi. «Maestra - ha detto un bambino, nell’innocenza dei suoi undici anni - l’avrei salutata con tanto più affetto se avessi saputo che venerdì era il suo ultimo giorno di scuola». «Maestra, io invece le avrei dato tanto più amore e affetto durante questi mesi». Nelle loro parole c’è l’affetto costruito giorno dopo giorno da questa bambina davvero speciale.

Si terranno domani alle 10, nella sala parrocchiale post sisma, a Sorbara, i funerali della piccola che era stata seguita, pochi mesi dopo la nascita, nel 2007, dal reparto delle Unità Operative di Cardiologia Pediatrica e di Cardiochirurgia Pediatrica per le compromesse condizioni critiche con diagnosi di cardiomiopatia dilatativa e scompenso cardiaco grave. Dopo una lunga attesa di due mesi e in assenza di una donazione d’organo, i medici avevano deciso di ricorrere a un «cuore artificiale». Il 21 gennaio 2008, a circa sei mesi di vita, la piccola era stata sottoposta all’impianto di un cuore artificiale. Finalmente il 7 novembre 2008 l’équipe del Sant’Orsola aveva eseguito il trapianto grazie a un piccolo donatore che la mamma di Noemi aveva voluto ringraziare.

v. bru.