"Non ci fu violenza", ma non può vedere i figli

Castelfranco, la Procura ha chiesto l’archiviazione ma il 48enne da mesi cerca di ricostruire un rapporto con i suoi bambini

"Non ci fu violenza", ma non può vedere i figli

"Non ci fu violenza", ma non può vedere i figli

"La procura ha chiesto l’archiviazione del caso. Il giudice, dopo l’audizione di mia figlia, che escludeva di aver subito ciò di cui mi accusavano, ha revocato la misura cautelare che mi era stata notificata a luglio 2023. Eppure oggi io non posso vedere i miei figli; gli incontri protetti sono stati attivati solo a partire dal 13 maggio e per un’ora a settimana. Nessuno sa il perché. Non ho fatto nulla: le carte lo dimostrano eppure non posso vedere i miei figli". E’ questo l’appello di un papà’ di 48 anni di Castelfranco Emilia, difeso dagli avvocati Carlita Del Mira e Daniele Regi, che a luglio è stato denunciato dalla ex compagna per violenze sessuali sulla figlioletta di 7 anni all’epoca dei fatti. Nei confronti dell’uomo era subito scattata la misura cautelare di allontanando da entrambi i bambini ed erano partite le indagini. Nel frattempo però l’uomo ha dimostrato attraverso il proprio legale non solo come la vicenda sarebbe rientrata nell’ambito di una conflittualità della coppia ma soprattutto come sarebbe legata ad un quadro di disagio psicologico della ex compagna tanto che la stessa è stata a lungo ricoverata in una struttura. Due mesi fa il gip ha quindi revocato la misura cautelare nei suoi confronti ed ora è arrivata la richiesta di archiviazione da parte della procura. La bambina e presunta vittima degli abusi, sentita in aula in forma protetta infatti (sottoposta anche a perizia più volte) ha escluso qualsivoglia comportamenti compromettenti da parte del padre sottolineando di non capire anzi il perché del suo allontanamento. Oggi però la situazione resta incomprensibilmente cristallizzata: all’uomo non è stato ancora concesso di ricostruire il rapporto che tanto desidera con i propri figli nonostante per la legge risulti di fatto innocente. Non solo: in paese viene additato come pedofilo, situazione che genera sofferenza ma anche problemi a livello lavorativo. Il legale a tal proposito sottolinea. "Preoccupante la sordità del sistema sociale, il quale pur consapevole del quadro psichiatrico della madre, Ha ignorato totalmente le criticità lamentate dal padre, nonostante il medesimo le avesse ampiamente denunciate in tutte le sedi e con ogni mezzo", conclude l’uomo.

Valentina Reggiani