
. Francesco Bearzatti (sax tenore e clarinetto. ), Stefano Risso (contrabbasso ed elettronica) e Mattia Barbieri (batteria)
"Anatomia di un omicidio" del viennese Otto Preminger è certamente uno dei più magistrali film giudiziari della storia del cinema: interpretato da James Stewart, Lee Remick, Ben Gazzara, fece scandalo all’epoca, perché affrontava temi scabrosi come uno stupro. Il film, con un ritmo a orologeria e dialoghi senza respiro, è rimasto celebre anche per la sua colonna sonora, con la musica di Duke Ellington, che comparve perfino in un cameo. Ed è proprio a questo film e alle sue atmosfere musicali che si sono richiamati Francesco Bearzatti (sax tenore e clarinetto), Stefano Risso (contrabbasso ed elettronica) e Mattia Barbieri (batteria) per il loro progetto – e album – "Behind Anatomy", definito un omaggio fantascientifico a Duke Ellington. Stasera alle 21.30 i tre musicisti saranno protagonista alla Tenda di viale Molza, per l’ultimo concerto modenese del festival Crossroads.
Il trio non riarrangia i brani di Ellington, ma li adotta come spunto e stimolo per nuove invenzioni con nuovi linguaggi. Dalle pagine di Dke vengono estratte brevi parti, che sono quindi campionate per creare le basi di una nuova musica: "Gli estratti ellingtoniani – spiegano – sono usati in sovrapposizioni ri-creative: ritmi e accordi da pezzi diversi della colonna sonora messi uno sull’altro per creare nuove poliritmie e inedite armonizzazioni". A questo si aggiunga l’elaborazione elettronica di Stefano Risso, "un punto di vista eccentrico su un universo sonoro antico. Se dalla Hollywood degli anni Cinquanta si era partiti, si arriva nella Hollywood del nuovo millennio, con le sue inquadrature vorticose, le prospettive roteanti, i montaggi che lanciano il suono verso fughe centrifughe". Insomma, quello di Bearzatti, Risso e Barbieri è un jazz contemporaneo aperto e anche spregiudicato, e certamente molto personale, creativo e trascinante.
s. m.