"Le discriminazioni e pregiudizi nei confronti dei disabili hanno radici antichissime. Seneca esortava a ’soffocare i nati mostruosi, anche se fossero nostri figli’".
Lo ha ricordato il vice capo vicario della polizia di Stato e presidente Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) Vittorio Rizzi, intervenuto ieri al convegno ’Le vittime dell’odio’. "L’odio è alla base di tutti gli atti criminali e si declina in quattro matrici: etnico, nazionale, religioso e razziale. È una questione culturale ed educazione al rispetto; in questo senso c’è ancora molta strada da fare. Per questo ne parliamo ai ragazzi e cerchiamo di sensibilizzarli. In questo momento storico assistiamo a un aumento del 1000 per cento dell’antisemitismo, legato al conflitto israelo-palestinese.
Le forze di polizia sono chiamate a contrastare i reati, ma 14 anni fa il capo della polizia prefetto Antonio Manganelli ci chiese di fare qualcosa di più. Nacque così l’Oscad, uno straordinario strumento di civiltà giuridica, il primo di questo tipo creato al mondo per educare le donne e gli uomini della polizia e dei carabinieri alla cultura dello Stato di diritto, al rispetto delle norme e diritti umani". Per il prefetto Rizzi le stesse baby gang, che preferisce definire bande giovanili, sono una manifestazione di odio che si trasforma a volte in atti di bullismo e sopraffazione.
"È impressionante vedere quanti reati sono stati commessi nelle scuole contro ragazzi con disabilità". Interpellato, infine, dai giornalisti sull’elevazione della questura di Modena in fascia A, il vice capo vicario della polizia di Stato ha dichiarato che "ci sono percorsi che passano attraverso norme primarie e ragionamenti comparati a livello nazionale. In questo momento il nostro dipartimento è impegnato in una rivisitazione complessiva di tutte le questure italiane, perché l’assetto precedente è ormai superato dal tempo. Stiamo analizzando parametri. A fine anno valuteremo Modena".
s.c.