Pd, battaglia per il salario minimo: "L’inflazione la pagano i lavoratori. Contrastare il precariato diffuso"

Dibattito alla Festa dell’Unità sul futuro dell’occupazione con rappresentanti istituzionali e sindacali . Guerra: "Stipendi reali diminuiti del 9%". Gualmini: "L’Europa ha risollevato le economie nazionali".

Elisabetta Gualmini e Maria Cecilia Guerra con i volontari della Festa dell'Unità

Elisabetta Gualmini e Maria Cecilia Guerra con i volontari della Festa dell'Unità

Modena, 20 maggio 2024 – Il mondo del lavoro al centro della serata di sabato alla festa dell’Unità, allo Spazio Nuovo. Protagonisti la deputata del Pd Maria Cecilia Guerra ed Elisabetta Gualmini, candidata Pd per le prossime Europee, oltre a rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Coordinava Antonio Carpentieri (responsabile lavoro della segreteria Pd Modena). Maria Cecilia Guerra ha acceso un faro sulla questione salariale. "Chi sta pagando la grande inflazione sono i lavoratori. Nel 2022-23 i salari reali sono diminuiti di quasi il 9%". Fra le cause "la mancanza di un salario minimo legale che, dove esiste, ha difeso con successo i salari dall’inflazione. In Italia 3 milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora. È sfruttamento: da qui la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo".

Sul reddito pesa anche la catena di appalti e subappalti "con salari da fame. Abbiamo ottenuto un importante successo: anche nel settore privato appaltatori e subappaltatori dovranno applicare i contratti collettivi comparativamente più rappresentativi (stop ai contratti pirata)". Mentre sullo sfondo resta la piaga della precarietà lavorativo che "il governo estende di provvedimento in provvedimento, eliminando i limiti per contratti a termine, in somministrazione e voucher, che noi vogliamo invece ricondurre alle loro funzioni genuine: fare fronte ad esigenze davvero temporanee".

Elisabetta Gualmini ha posto l’accento sul ruolo dell’Unione europea: "La legislatura che sta terminando é stata rivoluzionaria in Europa e testimonia di un vero cambio di approccio dell’UE. Dalle politiche ammazza-popolo in Grecia dopo la crisi del debito sovrano siamo passati al raddoppio del bilancio dell’Unione europea che ha permesso di risollevare le economie nazionali dopo la pandemia". A partire dai 20 miliardi del fondo SURE destinati all’Italia per pagare la cassa integrazione in tempo di covid, "che ha salvato posti di lavoro lungo tutta la penisola, passando per la direttiva su 30 milioni di lavoratori delle Piattaforme digitali, per finire con i 209 miliardi del PNRR". In questi anni, ha detto l’europarlamentare, "ho lavorato per un’Europa più vicina ai cittadini, alle imprese, alle famiglie e rivendico con orgoglio i risultati ottenuti. Ora però ci vuole uno scatto in più, la prossima legislatura deve essere costituente sia sul piano delle regole decisionali che su quello della politica estera e di difesa in modo da incidere sui percorsi di pace".

Gualmini ha rimarcato di aver avuto sempre "in mente Modena in questi anni a Bruxelles durante le battaglie sul lavoro e naturalmente sul distretto ceramico. Da un lato mi sono impegnata per dare protezione sociale a categorie di lavoratori vulnerabili, sottopagati e spesso sfruttati dalle multinazionali, come i rider ad esempio, dall’altro come prima Italiana a presiedere il Forum europeo della ceramica ho difeso il settore da una transizione ecologica certamente giusta ma che deve avere tempi, modi e risorse adeguate per le imprese".