GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Pd, la notte decisiva. Assemblea al voto. Mezzetti è stato scelto perchè allarga l’alleanza

Candidatura a sindaco verso l’ufficialità. Rammarico su donne e 40enni . Futuri assessori, lo Statuto dem blocca Ferrari: non più di due mandati .

Pd, la notte decisiva. Assemblea  al voto. Mezzetti è stato scelto perchè allarga l’alleanza

Pd, la notte decisiva. Assemblea al voto. Mezzetti è stato scelto perchè allarga l’alleanza

Trovato il candidato sindaco si è già aperto il posizionamento in vista della eventuale futura giunta. Nel partito corre tra i cellulari uno screenshot che gela eventuali aspirazioni di qualche uscente, in particolare quelle di Ludova Carla Ferrari: l’articolo 28 dello Statuto del Partito democratico recita che ‘gli iscritti al Pd non possono ricoprire una carica monocratica di governo o far parte di un organo esecutivo collegiale per più di due mandati pieni consecutivi’. Andrea Bosi è ’salvo’, nel senso che ha fatto due mandati con Muzzarelli ma non pieni (dal 2016), e tra l’altro non tutti nel Pd. Per Ferrari invece le porte sarebbero sbarrate. Salvo deroghe: in questa fase di discussione sulla ridefinizione dei mandati a livello legislativo per sindaci e presidenti di Regione non è escluso che il Pd arrivi a modificare anche la regola per gli assessori.

Nel frattempo è tutto pronto per l’Assemblea di stasera: i circoli del Partito democratico formalizzeranno infatti la candidatura a sindaco di Massimo Mezzetti. La novantina di rappresentanti si ritroverà alle 20.30 alla polisportiva San Faustino per chiudere il percorso aperto con le consultazioni. Dal confronto con le sezioni erano emersi otto nomi di aspiranti, chiamati dall’assemblea a trovare una sintesi interna oppure a valutare i margini per la raccolta di firme così da presentare uno, al massimo due candidati alle primarie di coalizione. Stasera la segretaria Federica Venturelli aprirà i lavori con una relazione, l’assemblea quindi si pronuncerà su Mezzetti. Concluderà il segretario provinciale Roberto Solomita. Un rito certo, ma la sostanza è che il nome di Mezzetti sarà sottoposto a una votazione finale (si presume plebiscitaria) che avvierà di fatto la campagna elettorale del Pd. Ma il passaggio di stasera sarà anche l’occasione di discutere i nodi e le modalità con cui si è arrivati alla soluzione. L’operazione Mezzetti scaturisce, oltre che dalla caratura politica del personaggio, soprattutto dal suo ‘alto coefficiente di coalizione’, dalla sua capacità cioè di estendere l’alleanza al massimo possibile. Come si è già cominciato a vedere dalle dichiarazioni pubbliche, molto ben disposte verso l’ex assessore regionale pur tra mille cautele, da parte dei potenziali compagni di viaggio del Pd, dal M5s ad Azione e Italia viva.

Alcuni circoli tuttavia intendono mettere i puntini sulle ’i’. Primo, sarebbe stato meglio verificare il peso dei candidati in campo attraverso le firme prima di arrivare alla soluzione unitaria. Secondo, nei circoli e nei documenti finali era emerso che la priorità doveva essere il lancio dei ‘quarantenni’, come rinnovo generazionale. Terzo, sarebbe potuta essere l’occasione di candidare una donna: ieri, tra gli altri, l’assessora Ludovica Ferrari (sul cui nome a un certo punto si era provato a raggiungere un’intesa) nell’intervista, nei giorni precedenti Simona Arletti, hanno sollevato la questione.

Intanto, circolano indiscrezioni sul futuro di Stefano Bonaccini. Il presidente della Regione starebbe valutando invece che candidarsi in Europa la possibilità di terminare il 2025 in Regione in ogni caso: se ci sarà il terzo mandato, proseguirà eventualmente il suo corso. Se invece non ci sarà la possibilità per il tris potrebbe valutare di presentarsi alle suppletive per il Parlamento: basterebbe che la senatrice Enza Rando per esempio entrasse nell’esecutivo in Regione liberando così il seggio di Modena, che andrebbe riassegnato.