GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Pd, Mezzetti attira anche il M5s . Tentazione alleanza extralarge. Ma i centristi puntano i piedi:: "No ad accozzaglie giallorosse"

Apertura di credito dei pentastellati: "Persona stimata, ora occorre discontinuità sul programma". Azione, Iv e Più Europa sul chi va là: "Non replichiamo il film di Prodi, pensiamo al mondo produttivo".

Pd, Mezzetti attira anche il M5s . Tentazione alleanza extralarge. Ma i centristi puntano i piedi:: "No ad accozzaglie giallorosse"

Pd, Mezzetti attira anche il M5s . Tentazione alleanza extralarge. Ma i centristi puntano i piedi:: "No ad accozzaglie giallorosse"

Tu chiamala se vuoi alleanza giallorossa. Non in omaggio alla fede calcistica di Massimo Mezzetti, ma perché la sua candidatura sta suscitando ampio interesse fra tutti, ma proprio tutti, i potenziali alleati per le amministrative di giugno. Un’onda di apprezzamento per la sua persona che prefigurerebbe una coalizione extralarge: praticamente da Mercurio a Nettuno, da Italia Viva al Movimento 5 stelle, passando per Azione, Più Europa, Psi, Pri, Sinistra, Verdi. Impensabile anche solo fino a una settimana fa. In realtà però, come leggerete, già fioccano i distinguo.

Di sicuro Mezzetti incassa l’apertura di credito, e non era scontata, del Movimento 5 stelle. "È persona conosciuta e stimata con la quale alcuni dei nostri consiglieri e attivisti hanno collaborato in passato – osserva il coordinatore provinciale dei pentastellati Massimo Bonora – Riteniamo quindi possibile sederci al tavolo e discutere con il Pd i possibili punti per stabilire le basi di un’eventuale alleanza di governo della città". Il M5s, ricorda Bonora, ha "già affrontato, sia direttamente con il PD che sul tavolo progressista da tempo avviato, temi come mobilità, ambiente, enti partecipate, welfare e politiche sociali, urbanistica e, non ultimo, la spinosa questione dell’area ex pro latte alla Sacca. Confidiamo che l’amministrazione comunale possa risolverla rapidamente, ben prima della fine della legislatura". Qualsiasi eventuale partecipazione "sarà subordinata a accordi e garanzie precise sul programma di governo, oltre a segnali tangibili di discontinuità da verificarsi entro la fine della legislatura". In linea il portavoce di Europa Verde-Verdi Paolo Silingardi: "Mezzetti è un nome utile per aprire finalmente una fase di confronto sulla città che vogliamo realizzare. Dovrà dimostrare se sarà il candidato giusto per un programma di rinnovamento, rilancio e discontinuità, per una città sempre più vivibile, europea, sostenibile ed inclusiva".

Se dunque il fronte sinistro dunque appare adeguatamente coperto, l’ex assessore regionale dovrà invece cautelarsi di più dagli spifferi al centro. Azione per dire, manifesta "apprezzamento" per il suo nome, ma poi sottopone al candidato in pectore tre punti: "No alle primarie di coalizione, no al campo largo, sì a un’agenda comune per Modena: Mezzetti rinunci alla logica fallimentare di un’accozzaglia di sigle che porterebbero inevitabilmente a un’amministrazione dei veti incrociati, un film già visto con l’Unione di Romano Prodi e che Modena non merita". Anche rispetto alle eventuali primarie Azione si tira fuori ("si è già perso troppo tempo"): "Le sosteniamo quando promuovono idee di amministrazione o politica. Se diventano di un mezzuccio per misurare rapporti di forza interni, sono quanto di più lontano dall’interesse dei cittadini si possa istituire".

Pure Più Europa di Tommaso Rotella e Pietro Borsari dicono sì a Mezzetti ma "sarà importante avere garanzie immediate di un impegno verso il mondo riformista e liberale. Il mondo produttivo non vedrebbe di buon occhio una restaurazione giallorossa. Occorre mantenere la rotta su impresa lavoro e occupazione, senza imbarcare nella coalizione i sostenitori del no a prescindere". Lo stesso Franco Maria Tonelli di Italia viva promuove l’ex assessore regionale ma fa presente che "Iv sarà determinante alle prossime amministrative e se ci saranno un programma chiaro e proposte che diano veramente risposte alle richieste dei cittadini modenesi, sarà in coalizione".

Chiusa dunque la partita interna al Pd, si apre un altro fronte: definire il perimetro e il programma della coalizione.