
Pino e gli anticorpi al Michelangelo
Una serata di risate, allegria e umorismo surreale, è quello che promettono ‘Pino e gli anticorpi’, il duo comico italiano composto dai fratelli Michele e Stefano Manca, con il nuovo spettacolo ‘Per essere sicuro’ che portano in scena stasera alle 21 al Teatro Michelangelo di Modena. Il nome del gruppo deriva dal personaggio ‘Pino La Lavatrice’ (nome però soggetto a numerose varianti), interpretato da Michele, ‘giovanotto’ svagato e spensierato nonché fumatore di cannabis alle prese, in ambiti sempre diversi, con un saccente datore di lavoro, interpretato da Stefano, che lo mette verbalmente alla prova.
Michele, ‘Per essere sicuro’… di che cosa?
"Di tutto. Bisogna informarsi, fare domande alle persone, anche correndo il rischio di essere inopportuni, ma solo così si può essere… sicuri. Così come nella scena iniziale quando, in aeroporto, un soggetto (io) mentre mangia una merendina si avvicina all’altro e gli fa domande personali, anche imbarazzanti, e ‘sputacchiando’ pezzi di merendina mentre parla".
Voi di cosa siete sicuri?
"Di niente, ma vorremmo essere sicuri che il pubblico apprezzasse il nostro spettacolo, e che di diverta. Le persone, se adeguatamente stimolate, ridono, poi certo devono essere ben predisposte".
Lo spettacolo ha un filo conduttore?
"Non proprio, è un excursus nei vari generi della comicità, un avvicendarsi sul palcoscenico di pezzi comici autoconclusivi e sconclusionati personaggi che hanno un unico obiettivo: la ricerca della risata. Una risata che liberi la testa dai pensieri, che ci sveli la follia positiva nel quale siamo immersi, che ci lasci alla fine dello spettacolo con una nuova luce negli occhi". Dunque, chi vedremo sul palco?
"I nostri personaggi più conosciuti, passando da brevi monologhi agli sketch in stile televisivo, omaggiando i modi comici classici dell’avanspettacolo, e del ‘comico spalla’, con particolare riferimento al grande Valter Chiari, sino ad arrivare al clown"
Due fratelli, entrambi comici…
"Fossimo stati di più potevamo fare una compagnia errante del Cinquecento".
Com’è nata questa passione? "Da trent’anni portiamo i nostri personaggi in giro nei teatri italiani e all’estero, passando per piazze, club e programmi televisivi. Abbiamo studiato recitazione all’École Philippe Gaulier di Parigi e Bont’s International Clownschool in Spagna, insegniamo discipline dello spettacolo. Ma restiamo ‘artigiani’ dello spettacolo".