"Più agonismo, ma abbiamo fatto troppi errori"

Coach Petrella analizza la sconfitta di Perugia, confrontandola con quella di Milano, e sottolinea come l'altissimo livello della squadra avversaria abbia reso difficile la partita. Petrella sottolinea anche come l'errore in lunghezza sia preferibile alle murate prese, ma che la testa può influire sui tanti errori commessi.

Coach Petrella analizza il match guardando al prossimo futuro (Verona) e volgendo anche uno sguardo al passato per cogliere le differenze tra la sconfitta di Perugia e quella di Milano del 30 dicembre: "L’esito del match è stato lo stesso rispetto a Milano. Dal punto di vista agonistico abbiamo provato di più, ma non siamo riusciti. Questo per il numero di errori commessi, perché facciamo una cosa buona e subito dopo una sbagliata, ma anche per l’altissimo livello di Perugia che in battuta dal secondo set ci ha messo in grande difficoltà. In contrattacco siamo stati deficitari dall’inizio della partita, quindi anche le occasioni che abbiamo avuto non siamo poi riusciti a concretizzarle". Nonostante il deficit degli attaccanti Davyskiba ha trovato però pochissimo spazio. Scelta tecnica? "Sì, ho scelto di partire con la formazione con Sapozhkov opposto e Juantorena e Rinaldi di banda. Quando è entrato nel secondo set ha commesso due errori, nel terzo è entrato e ha fatto due punti. Nel secondo ha dovuto attaccare due palloni non semplicissimi, ma non è la sua prestazione che fa la differenza, abbiamo commesso tanti errori". A proposito di errori, Petrella si sofferma sui tanti attacchi out: "Sicuramente il tentativo di tenere i colpi più alti e più lunghi c’era, non ci è riuscito e quindi questo ha portato molti errori. Dobbiamo insistere e lavorarci ancora, però da questo punto di vista preferisco l’errore in lunghezza alle murate prese perché chiudiamo i colpi. Poi i tanti errori possono derivare anche da cose che si insinuano nella testa e non c’entrano col campo, è un momento difficile".

a.t.