JACOPO FRANCESCHINI
Cronaca

Polemica alla Sacca: "No alla nuova moschea nell’area ex Pro Latte. Troppo cemento"

Il comitato ’Villaggio Europa’ avanza altre proposte: "Il Comune ci ascolti"

Polemica alla Sacca: "No alla nuova moschea nell’area ex Pro Latte. Troppo cemento"

Polemica alla Sacca: "No alla nuova moschea nell’area ex Pro Latte. Troppo cemento"

"La zona ex Pro Latte non è assolutamente idonea ad ospitare il nuovo luogo di culto, auspichiamo che il Comune ci ascolti e valuti le nostre proposte alternative". Scoppia il caso moschea, dopo che il gruppo Cpc ha annunciato il proprio progetto di espansione alla Sacca, che porterà l’azienda ad ampliare notevolmente il proprio stabilimento; gli interventi previsti interesseranno appunto la zona di via delle Suore, portando alla ricollocazione dell’attuale edificio religioso per i fedeli islamici.

In un incontro preliminare, l’amministrazione di Cpc e il Comune di Modena avevano individuato come spazio idoneo alla costruzione della nuova moschea l’area ex Pro Latte, scatenando le polemiche dei residenti che, in risposta, riuniti nel comitato ’Villaggio Europa’ hanno elencato i motivi della loro contrarietà e avanzato soluzioni alternative.

"Per prima cosa voglio ribadire che come comitato non siamo assolutamente contro all’espansione delle aziende né a qualsiasi tipo di religione – chiarisce Fabrizio Benelli, portavoce del comitato ’Villaggio Europa’ – Questo per evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione, anche se so che alcuni esponenti politici hanno già iniziato un processo per sminuire le argomentazioni dei cittadini. Noi rispettiamo e valorizziamo profondamente le differenze culturali e religiose che fanno parte della nostra comunità, siamo solo preoccupati a livello urbanistico per una grande struttura che verrà posta all’interno dell’area ex Pro Latte.

Secondo noi porterebbe tanti disagi, poiché si andrebbe a posizionare a poche decine di metri dall’ingresso del polo logistico Conad che, ricordiamolo, immette in cantiere 500 camion al giorno 24 ore su 24.

Le nostre preoccupazioni riguardano il traffico e la vivibilità del quartiere; vorremmo inoltre ricordare che la nostra zona residenziale presenta un numero di aziende molto più elevato rispetto a tante altre aree della città. Dunque auspichiamo che i tre ettari dell’area ex Pro Latte vengano destinati alla creazione di spazi verdi per i cittadini, visto che in zona sono quasi del tutto assenti".

Dal momento che Cpc pare non abbia posto in sede di trattazione alcun vincolo alla scelta della collocazione della nuova moschea, il comitato ’Villaggio Europa’ ha presentato quattro differenti soluzioni, per loro ritenute più idonee ad accogliere i tanti fedeli islamici. "La prima zona individuata – spiega Giampaolo Maini – è l’area vicina allo stadio tra via Padre Candido e viale Montecuccoli, una superficie molto grande che risulta comodissima all’arrivo in bicicletta, in auto e a piedi; c’è quindi tutto lo spazio affinché il parcheggio di pertinenza della moschea sia realizzato lì. Sappiamo che molti fedeli raggiungono il luogo di culto a piedi, dunque questa sarebbe una soluzione agevole".

La seconda zona alternativa identificata dal comitato si trova nei pressi della piscina Pergolesi, tra strada Minutara e via Divisione Acqui: l’area è lontana dai quartieri residenziali e presenta numerosi parcheggi.

"Un’altra possibilità consona alle esigenze dei fedeli – continua Giampaolo Maini – sarebbe quella di far sorgere la moschea in zona Madonnina, tra via Fiorenzi e la diagonale dell’ex ferrovia: c’è tanto verde utile per gli spostamenti in bicicletta ed è una zona con poche residenze".

L’ultima ipotesi suggerita dal comitato riguarda una superficie molto estesa che si trova vicino all’attuale collocazione della moschea in via delle Suore, tra via Ernesto Breda e strada San Cataldo: la zona presenta un grandissimo parcheggio e, seppure vicina alla città, non ha delle grandi aree residenziali nelle vicinanze.

"Noi chiediamo al nuovo sindaco che si insedierà in estate, di venire nel nostro quartiere per ascoltare le nostre preoccupazioni che, ricordiamo, sono unicamente di natura urbanistica, relative al traffico e al rumore che le centinaia di macchine assieme ai 500 camion del Conad inevitabilmente creerebbero: parliamo di un piazzale di 10.000 mq, dove tra macchine, persone, addetti ai lavori e scarico merci si andrebbe ad innescare una situazione di grandissimo caos. Noi auspichiamo che il nuovo sindaco valuti le nostre proposte e non accetti a scatola chiusa le soluzioni, per la ricollocazione del luogo di culto, che l’amministrazione ha frettolosamente avanzato".