"Positivo lo stop. Questa vicenda resti un monito per il futuro"

La mostra Gratia Plena a Carpi, criticata per opere blasfeme, chiude anticipatamente. Associazioni cattoliche difendono il diritto di critica pacifica.

Appena si è diffusa la notizia della chiusura della mostra, non si sono fatte attendere le reazioni di chi chiedeva lo stop da settimane. "La notizia della chiusura anticipata della mostra Gratia Plena a Carpi è senz’altro molto positiva, perché mette fine all’esposizione in una Chiesa consacrata di opere che raffigurano il Cristo e la Madonna in contesti sessualmente ambigui tanto da poter essere considerati apertamente blasfemi. L’iniziativa ha suscitato a lungo lo smarrimento e lo sconcerto di fedeli e cittadini, che ha trovato voce nella petizione popolare di Pro Vita & Famiglia sottoscritta da più di 30.000 firmatari. Speriamo che questa vicenda possa rimanere come un monito per il futuro non solo per la diocesi di Carpi ma per tutte le diocesi italiane, affinché i tentativi di trovare forme di dialogo con l’arte e la cultura contemporanea non compromettano mai il senso del sacro e il sentimento popolare di fedeli e cittadini" dichiara in una nota Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus. Le associazioni cattoliche (Associazione culturale San Michele Arcangelo, Comitato Liberi in Veritate di Parma e Piacenza, Comitato Quanta Cura, Confederazione dei Triarii, Non Praevalebunt Fidenza, Rosario Parma, Fedeli di Modena e Carpi) replicano poi alla Diocesi difendendo il loro ’diritto’ di critica, "sempre pacifica". "Le manifestazioni dei gruppi etichettati come ’ultracattolici’ sono state caratterizzate solo ed esclusivamente da azioni pubbliche del tutto non violente, limitandosi principalmente alla recita del Santo Rosario, a lettere dei fedeli alla Curia di Carpi cui nessuno ha mai risposto, ai manifesti affissi, e al camion vela. Non era mai successo che da tutta Italia si levasse un così forte grido di sdegno di fronte a un’operazione tanto maldestra e scandalosa. È importante sottolineare che le affermazioni su presunti attacchi d’odio sistematici e aggressioni non corrispondono agli eventi documentati".