STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Premio all’arte e al genio : "Bini e Raina Kabaivanska, ambasciatori del talento made in Emilia Romagna"

Cerimonia ieri in Regione con il presidente Bonaccini e l’assessore Felicori. Il soprano e l’architetto, tutti e due modenesi: "Orogogliosi e commossi".

Premio all’arte e al genio : "Bini e Raina Kabaivanska, ambasciatori del talento made in Emilia Romagna"

Premio all’arte e al genio : "Bini e Raina Kabaivanska, ambasciatori del talento made in Emilia Romagna"

Lungo la via Emilia c’è un genius loci tutto speciale. E si coltivano arte, bellezza, inventiva sorprendenti. "Il genio creativo e il talento creativo di donne e uomini, emiliano romagnoli di nascita o di lavoro, sono valori che arricchiscono la nostra regione", ha detto l’assessore regionale alla cultura Mauro Felicori che si è perfino commosso nell’introdurre (ieri pomeriggio a Bologna) la cerimonia di consegna del premio Emilia Romagna Cultura, un riconoscimento che da quest’anno vorrà segnalare le eccellenze della nostra terra, un patrimonio di vita e di esperienza da ammirare e da custodire. Per la prima edizione, il premio è stato attribuito a due grandi modenesi, due costruttori di meraviglia: l’architetto Dante Bini, 92 anni ad aprile, uno dei progettisti più innovativi e visionari del nostro tempo che da Castelfranco Emilia è volato negli States, e il soprano Raina Kabaivanska, una voce che è già storia, una carriera straordinaria nei grandi teatri che oggi prosegue nell’insegnamento e nella cura verso i giovani cantanti che arrivano da tutto il mondo per studiare con lei al Vecchi Tonelli. In Bulgaria sono le sue radici, Modena è ormai da molti anni la sua città, a cui si sente legatissima.

"Siamo veramente orgogliosi di avervi qui oggi – ha ammesso Stefano Bonaccini, presidente della Regione –. Voi siete la testimonianza di quanto l’arte e la cultura non conoscano confini, e del talento che corre lungo la via Emilia". In una sala gremita di ospiti (con tanti modenesi: fra gli altri, le consigliere regionali Palma Costi e Francesca Maletti, l’assessore comunale alla cultura Andrea Bortolamasi, il presidente di Ert Giuliano Barbolini, il direttore del teatro Comunale Aldo Sisillo), a Dante Bini e Raina Kabaivanska sono stati consegnati due premi simbolici, due piatti in ceramica faentina che raffigurano un cielo azzurro, punteggiato di nuvole leggere.

La cerimonia è stata costellata di gratitudine, di ricordi e perfino di aneddoti. "Questo premio mi riempie di orgoglio e di soddisfazione anche perché, glielo confesso, per qualche tempo mi sono sentito poco riconosciuto proprio qui in Italia, nel mio Paese", ci ha detto l’architetto Dante Bini, 92 anni, originario di Castelfranco. Le sue ‘Binishell’, le cupole di calcestruzzo che si ‘costruiscono’ con la forza dell’aria, sono state una delle invenzioni più incredibili: ne esistono 1600 in tutto il mondo, e con questa tecnica, nei primissimi anni ‘70, Bini realizzò anche la villa di Michelangelo Antonioni e Monica Vitti in Sardegna. "Ne ho progettate anche per lo spazio", ha rivelato. "From the Earth to the Moon", dalla Terra alla Luna, come è scritto sul divertentissimo cappello che gli ha regalato l’architetto Mario Cucinella.

Di Raina Kabaivanska è stato presentato un video storico, un’aria da "La Rondine" di Puccini,con la direzione di Herbert Von Karajan. "Grazie, grazie, io ho avuto una vita meravigliosa, perché ho potuto vivere nel teatro, un mondo di sogno, di bellezza, anche di illusioni, un mondo in cui ci sono personaggi che si amano e che muoiono per amare – ha detto –. Una vita bella che io adesso trasmetto ai giovani che vengono da me. Sono felice perché i talenti ci sono ancora. E anche la mia voce c’è ancora, volete sentire?" (e ha regalato al pubblico un bell’acuto). A Modena e in Emilia Romagna – ha aggiunto – "si vive bene. Io ci sono arrivata grazie a mio marito, sono una Guandalini, e non mi sono mai pentita. Anche perché a Modena c’è un grande amore per l’arte". Raina Kabaivanska e Dante Bini si sono abbracciati con enorme calore e affetto: "Ah, come mi piacerebbe cantare nel primo teatro dello spazio – ha proseguito Raina, con un sorriso –. Però, architetto, le consiglio di sbrigarsi. Ormai abbiamo poco tempo". In realtà, loro due sembrano più giovani di tanti altri. E meritano la standing ovation con cui sono stati salutati in Regione.