"Sono tutti buoni a parlare con San Francesco, il problema è quando devi parlare con il lupo". Romano Prodi ne ha incontrati tanti di lupi, ma ha sempre saputo che è necessario parlare anche con i dittatori, tenendo ferme le proprie ragioni. La vera questione è la nostra perdita di orizzonti sui grandi problemi che affliggono le democrazie. Custodire e promuovere "il dovere della speranza" - titolo del suo ultimo libro edito per Rizzoli, scritto con Massimo Giannini - vuol dire non arrendersi alla progressiva evanescenza europea ma continuare a credere in una politica internazionale che non sia solo uno strumento dottrinario di rese dei conti. Perché il rischio di perdere tutto è incredibilmente concreto. Domenica 19 gennaio alle 16 Prodi si confronta con Giannini sulla posta in gioco del mondo che verrà, facendo emergere tutti i principali nodi conflittuali di oggi: autocrazie contro democrazie, civiltà contro barbarie, la dea incompiuta e irrisolta dell’Europa fino a toccare i nervi scoperti dei problemi interni al nostro Paese. "Nessuno si ingegna per provare a salvare le conquiste che hanno reso l’Europa la terra dei diritti e delle libertà solidali", afferma Prodi.
CronacaProdi e Giannini al Monzani