Prostituzione in via Verdi, coinvolti altri locali in città

I residenti hanno fotografato il via vai e gli incontri hot in pieno giorno. L’obiettivo dell’indagine è capire chi ci sia dietro il giro di squillo

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Il letto si vede chiaramente, così come il cliente, mezzo nudo, intento a rivestirsi. Sono in corso accertamenti da parte della squadra mobile per ricostruire tutti i ‘retroscena’ dell’attività di prostituzione, praticamente a cielo aperto, che da mesi veniva gestita in via Verdi. Infatti le indagini sono volte a capire chi vi fosse dietro al giro di squillo; ragazze giovanissime dell’est che si spostavano da un locale all’altro della strada per ricevere clienti e pure in pieno giorno. Attività aperte fittizziamente e che, in realtà, nascondevano stanze a luci rosse. Coinvolto negli affari ci sarebbe infatti un gruppo di italiani e albanesi ma pare anche qualche nordafricano; in base a quanto riferito da alcuni residenti. La settimana scorsa sono scattate le perquisizioni e il sequestro di uno dei locali - da parte della mobile - adibito a ‘casa chiusa’ ma pare che il ‘giro’ sia ben più vasto e strutturato. Tutto parte proprio dalla segnalazione, diversi mesi fa, da parte di alcuni cittadini che avevano denunciato nell’immediatezza quegli strani via vai dentro e fuori i presunti esercizi commerciali dalle vetrate rigorosamente oscurate. Per ora, per sfruttamento della prostiuzione risulterebbe indagato solo un giovane napoletano, affittuario di uno dei due locali in cui veniva organizzata l’attività di meretricio ma le indagini non sono appunto finite: venerdì scorso sono scattati i sigilli nel locale preso in affitto dall’uomo, a piano terra. Tutto era partito da un presunto Caf aperto h24: dalla stanza oscurata, la sera, uscivano ragazze giovanissime in abiti succinti e uomini. Quando la porta rimaneva aperta per qualche istante, i cittadini erano in grado di notare chiaramente i letti così pure i clienti a torso nudo. Appurata l’attività di meretricio all’interno del finto Caf, gli agenti della mobile erano entrati in azione perquisendo il locale e dando il via alle indagini. Nel frattempo, però, le squillo avevano fatto ‘i bagagli’ per poi trasferirsi in un locale a duecento metri di distanza, (nella foto) a quanto pare sub affittato dal giovane napoletano. La ‘mossa’ non era passata inosservata a residenti e commercianti che avevano nuovamente segnalato le ‘stranezze’ del quartiere. Presto il cerchio potrebbe quindi chiudersi dietro all’attività di meretricio a porte chiuse lungo il viale. Intanto ieri sempre in via Verdi la polizia ha contestato violazioni amministrative ad alcuni locali.

Valentina Reggiani