GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Reggianini in bilico, l’ora più buia. Big del Pd: summit drammatico : "Stefano, decidi tu se lasciare"

Si è riunita l’assemblea degli eletti del partito per un confronto sul futuro del segretario provinciale. Nessuna difesa, ma neanche sfiducia: "Non sentirti in obbligo di restare". Spaccatura tra falchi e colombe.

Il segretario provinciale del Partito democratico ed ex amministratore di aMo Stefano Reggianini

Il segretario provinciale del Partito democratico ed ex amministratore di aMo Stefano Reggianini

"Stefano, devi essere tu a scegliere, non devi sacrificarti personalmente per il partito. Qualunque cosa deciderai noi ti sosterremo". È stata drammatica l’Assemblea degli eletti convocata ieri mattina dal segretario del Pd Reggianini per stabilire con i maggiorenti una rotta nel pieno della bufera del caso aMo. Alla riunione in call hanno partecipato i parlamentari, l’assessore regionale Davide Baruffi, l’europarlamentare Stefano Bonaccini, consiglieri regionali e provinciali, alcuni sindaci, il presidente della Provincia Fabio Braglia, i segretari. Non ne è scaturito un documento ufficiale – e d’altronde non era previsto – si è trattato di un serrato confronto dal quale sono emerse le difficoltà di Reggianini di questi giorni dal punto di vista personale e politico.

La sua posizione resta in bilico, il partito non si è espresso in termini perentori, anche perché la sensazione è che tutti intendano aspettare gli sviluppi dell’indagine prima di pronunciarsi: non c’è stata né una levata di scudi a sua protezione, né una sfiducia esplicita.

Sono distinguibili per lo più le sfumature tra chi sostiene che debba andare avanti (ma è una minoranza che con il passare delle ore si sta convincendo che i margini sono davvero esigui) e chi invece rimette l’onere alla volontà e alla coscienza dell’interessato.

A Reggianini in ogni caso è stata manifestata da tutti i partecipanti vicinanza dal punto di vista umano. Chi nel partito ha vissuto esperienze assimilabili ha fatto presente che il corto circuito mediatico-giudiziario è "terribile" e bisogna essere consapevoli che rimanendo al proprio posto è come restare sulla graticola per mesi, "sarai il bersaglio politico principale della vicenda". Da parte dell’Assemblea degli eletti è arrivato dunque "il sostegno politico assoluto rispetto a qualunque decisione vorrai prendere: Stefano, è una valutazione strettamente personale, non ti chiediamo di assumerti la responsabilità della segreteria per noi, non ti sentire in obbligo di restare".

Questo il tono delle riflessioni pubbliche laddove invece a microfoni spenti in diversi casi si confida nel passo indietro del segretario. Chi spinge per le dimissioni è convinto che consentirebbero al Pd di ’respirare’ e verrebbero considerate un atto di buon senso da parte di Reggianini. Chi invece non le vuole ritiene che non eviterebbero comunque strali contro il partito e anzi diventerebbero un’implicita ammissione di colpa.

Intanto ha destato stupore il passaggio sul quotidiano La Verità sul quale ieri Reggianini, interpellato sui comportamenti della presunta dipendente infedele, a proposito dell’acquisto di sette cavalli ha risposto: "Non le so dire cosa abbia fatto coi soldi...sicuramente lei è una che aveva dei cavalli". Poi si parla di una Bmw X3 ("Sì, l’ho vista su questa macchina"), e l’insonorizzazione della stanza di aMo: "Abbiamo fatto dei lavori di sistema impiantistici".

Gianpaolo Annese