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"Rivedere il decreto . Energia bis"
"Alcune norme del decreto Energia bis rischiano di far pagare la transizione energetica delle imprese industriali attraverso le bollette di famiglie e piccole imprese". Lapam Confartigianato presenta qualche perplessità riguardo al disegno di legge di conversione del citato decreto che secondo l’associazione non tutelerebbe il mondo delle micro, piccole e medie imprese. Sotto i riflettori soprattutto il passaggio che farebbe pagare gli impianti di grossa taglia alimentati a fonti rinnovabili delle imprese energivore (che sono agevolate pagando molto poco di oneri generali del sistema elettrico) agli oneri generali del sistema elettrico stesso e quindi alle piccole imprese e alle famiglie. "Piccole imprese e famiglie pagano l’agevolazione degli energivori – proseguono dall’associazione – la cui fruizione è condizionata al fatto che gli energivori coprano almeno il 30% del loro fabbisogno con fonti rinnovabili e pagano i grossi impianti a fonte rinnovabile degli energivori, senza i quali gli energivori stessi non potrebbero usufruire dell’agevolazione. Il conto che queste due misure presentano a famiglie e piccole imprese per il 2024 è rispettivamente circa 650 milioni di euro e circa un miliardo di euro. Il conto per gli impianti di grossa taglia nei tre anni del provvedimento è 3 miliardi e sei seicento milioni circa, poco più di un miliardo sui consumatori e un miliardo e tre sulle piccole imprese". L’associazione, anche a livello nazionale, ha sottoposto la questione direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e denunciato la situazione in Audizione alla Camera presentando alcuni emendamenti.