JACOPO GOZZI
Cronaca

Sacca, residenti "isolati": "Cavalcavia Mazzoni unico legame con il centro. E manca del tutto il verde"

Viaggio in una delle zone più sensibili della città. "Non ci sono spazi di aggregazione" . Il comitato segnala continui episodi di aggressioni e danneggiamenti: "Si vive nel terrore"

Errenord

Errenord

Modena, 30 aprile 2024 – Compreso tra viale La Marmora e il parco XXII Aprile, il quartiere Sacca si estende su gran parte dell’area nord della città di Modena, e comprende diverse zone con problemi ed esigenze estremamente diverse tra loro. Da un lato, tra via Cassiani e strada Canaletto Sud c’è il quartiere più storico dove, da anni, il Comitato Sacca è attivo per dialogare con le istituzioni e segnalare le situazioni di disagio che colpiscono i residenti. "Il territorio di cui ci occupiamo – spiega Camillo Po, uno dei referenti del Comitato – è molto vasto e presenta diverse problematiche che sarebbe necessario affrontare nell’immediato". In primo luogo, "riscontriamo l’isolamento dalla città: escludendo i sottopassaggi pedonali, l’unico punto di connessione tra il centro e il quartiere resta, ancora oggi, il cavalcavia Mazzoni, che, ormai, non risponde più alle esigenze di trasporto della cittadinanza". "Un altro nodo importante – continua Po – è che la Sacca è una delle aree meno verdi di Modena, e dove non ci sono parchi, viene a mancare l’aggregazione sociale. A tal proposito, questo quartiere è sprovvisto di punti di riferimento che possano raccogliere, in particolare, giovani e anziani. Il nostro slogan è ‘Meno cemento, più sentimento’, a sottolineare che non servono soltanto interventi che accontentino le rimostranze dei residenti nel breve termine, ma è necessario che le istituzioni si prendano cura attivamente del quartiere, pensando al futuro delle persone che lo abitano". Infine, secondo il referente, il problema più importante resta la sicurezza. "Nei pressi del supermercato di via delle Suore – segnala Po – c’è un centro scommesse che, fin dal mattino, attira soggetti poco raccomandabili".

Spostandosi dal cuore della Sacca verso est in direzione di strada Attiraglio, si incontra il famigerato R-Nord, più volte alla ribalta sulle pagine di cronaca in seguito a episodi di spaccio e degrado. "Viviamo nel terrore – denuncia Alessandra Maianti, che lavora nel bar collocato ai piedi dell’edificio – e da quando apriamo, verso le cinque di mattina, dobbiamo sempre guardarci alle spalle. Una mia collega ha già preso due pugni in faccia da un tossicodipendente. Un’altra volta, un ubriaco ha fatto irruzione nel bar e ha seminato il panico: abbiamo chiamato più volte le forze dell’ordine, ma ci è stato semplicemente risposto di chiuderci dentro, quindi siamo rimasti in balia delle sue peripezie. Ancora, è accaduto che le prostitute che popolano la zona ci abbiano accerchiati, e nonostante le segnalazioni, nessuno è arrivato per oltre 30 minuti mentre eravamo barricati dentro, poi, vista la gravità della situazione, è stato necessario l’intervento di sei pattuglie. La situazione è insostenibile. Deve per forza accadere un fatto di cronaca prima che qualcuno intervenga seriamente?".

C’è anche chi, pur lavorando nel medesimo palazzo, manifesta un’opinione differente. "Abito in centro – spiega Eureka Incarbone, titolare della tabaccheria di via Canaletto che si trova presso l’R-Nord – e credo che in quest’area si riscontrino gli stessi problemi che esistono anche in altre zone della città. Purtroppo, questo edificio viene strumentalizzato ogni volta che c’è bisogno di fare campagna elettorale, ma a mio parere, il vero dramma è che la politica non si sta occupando del benessere dei ragazzi, della scuola e della socializzazione: i veri valori che dovrebbero unire una società" Tra le interviste ai residenti, emerge anche uno spaccato sui dintorni di viale Gramsci.

"Un aspetto che si nota immediatamente – conclude Mattia Cicciarella, residente del quartiere – è che ci sono zone di spaccio dove non è sicuro avventurarsi. Specialmente di sera, quando si percorrono le vie più prossime al parco XXII aprile e strada Attiraglio, il rischio di essere pedinati da qualche malintenzionato è concreto. Purtroppo, si tratta di una situazione di cui fanno le spese soprattutto i soggetti più fragili, in primo luogo anziani e donne".