ALBERTO GRECO
Cronaca

San Prospero, colpo di scena. Ricorso contro i candidati. Elezioni di nuovo a rischio

L’Avvocatura di Stato contesta la sentenza del Tar e presenta appello. Oggi la decisione sulle due liste di Borghi e Fontana per le amministrative.

Elezioni di nuovo a rischio

Elezioni di nuovo a rischio

Modena, 22 maggio – Sono ore di apprensione e attesa a San Prospero. La vicenda della ammissione delle due liste presentatesi per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale sta diventando, infatti, una vera e propria telenovela con un ultimo colpo di scena. A 18 giorni dalla data della chiamata alle urne ancora non si sa se gli elettori potranno votare nel comune della Bassa per le amministrative. Questo perchè l’Avvocatura Generale dello Stato, lunedì 20 maggio ha depositato appello al Consiglio di Stato contro Sauro Borghi, candidato sindaco della civica di centrosinistra "San Prospero 2030 – Sauro Borghi Sindaco", e Bruno Fontana, che guida la lista di ispirazione di centrodestra "San Prospero per il Cambiamento". Dunque Ministero dell’Interno e sottocommissione elettorale di Modena non si arrendono e, tramite l’Avvocatura di Stato, chiedono di ribaltare la sentenza del Tar che aveva riammesso le due liste, inizialmente escluse per una irregolarità nella presentazione dei documenti.

La motivazione sarebbe la "Violazione e/o falsa applicazione dell’art. 28, dpr 570/1960", poiché – si scrive nell’appello citando una sentenza del Consiglio di Stato – "i moduli aggiuntivi utilizzati per la sottoscrizione delle liste elettorali, quando siano privi dell’indicazione del contrassegno di lista e dell’elenco dei candidati, devono necessariamente essere uniti al primo foglio da elementi ulteriori rispetto alla semplice spillatura (timbri lineari, firme, etc.), in modo da consentire alla commissione elettorale di verificare in maniera inequivoca che i sottoscrittori fossero consapevoli di dare il proprio appoggio a quella determinata lista ed ai relativi candidati, senza che ciò possa ritenersi un mero formalismo…". Viene fatto notare, tra l’altro, che le liste si sono presentate lo stesso giorno nello stesso orario, rischiando di creare "confusione".

Chiamato in causa dalle due liste di San Prospero ricusate per questo "vizio di forma", il Tar Emilia Romagna aveva dato una interpretazione estensiva della più recente giurisprudenza, rilevando nella esclusione della sottocommissione elettorale provinciale, un "eccesso di potere per falso presupposto di diritto, difetto di istruttoria, sproporzionalità e difetto di adeguatezza dell’azione amministrativa". Questa formulazione, che potrebbe suonare come una aperta sconfessione dell’operato della sottocommissione elettorale provinciale, non ha convinto l’Avvocatura Generale dello Stato che ora attacca sostenendo che "la sentenza in epigrafe indicata appare erronea e merita di essere riformata".

Questa mattina, dopo che alle 10 è convocata la seduta del Consiglio di Stato si conoscerà definitivamente cosa accadrà e se i 4.000 elettori di San Prospero voteranno l’8 e 9 giugno anche per il proprio Comune. Intanto entrambi i contendenti, che tramite i loro legali hanno presentato una memoria depositata nel tardo pomeriggio di ieri al Consiglio di Stato per ribadire le loro giustificazioni, si sono poste in silenzio stampa.