Scelte sbagliate, rosa corta, attacco sguarnito. E il Carpi si ritrova senza avere più obiettivi

Di questi tempi e con un distacco simile dal primo posto un anno fa Claudio Lazzaretti iniziava già a pensare...

Di questi tempi e con un distacco simile dal primo posto un anno fa Claudio Lazzaretti iniziava già a pensare alla stagione successiva del Carpi, meditando poi di affidarsi a mister Serpini e al ds Motta al posto di Contini e Sabbadini per la sua terza stagione da presidente del Carpi. Come un macabro dejavù, anche se con qualche settimana di ritardo sulle due stagioni precedenti, l’aria del fallimento dell’obiettivo sportivo aleggia anche ora, più che mai densa, sul "Cabassi" dopo il pari col fanalino Borgo San Donnino che ha fatto allontanare ulteriormente il Ravenna, ora a +11.

Con il Carpi sesto a -3 dal 5° posto e quindi anche fuori dalla zona playoff, ad oggi pensare di poter ricucire lo strappo nelle restanti 15 giornate sui giallorossi romagnoli pare esercizio di pura follia, visto che la squadra di Gadda è prima da settembre, ha incassato appena 6 gol in 19 gare (zero nelle ultime 7…), ha perso una sola volta 11 giornate fa e ha fatto 12 punti su 12 nelle ultime 4 giornate. E allora cosa deve fare il Carpi di qui a maggio? Partendo dal presupposto che i playoff in chiave ripescaggio non danno alcuna garanzia (e comunque servono 350mila euro a fondo perduto una volta vinti), ci sono due strade: provare comunque a darsi un obiettivo sportivo come fece l’anno scorso il Carpi di Contini, che pur sapendo già di non essere confermato con 2 mesi di anticipo chiuse in rimonta al 3° posto fino alla sciagurata finale playoff persa col Corticella, oppure mollare gli ormeggi, fare quei 10 punti che servono per evitare di essere addirittura risucchiati in zona pericolo e iniziare a programmare il prossimo campionato. Una prospettiva che messa sul tappeto il 15 gennaio fa accapponare la pelle, ma d’altronde in appena 2 settimane il Carpi ha buttato via tutto con due gare sciagurate fra Prato e Borgo. Un dato su tutte: in queste due gare di grande difficoltà mister Serpini ha potuto effettuare appena 5 cambi, tre in Toscana (Arrondini al 90’ più per disperazione che altro) e due ieri, a conferma di una rosa che è arrivata all’osso alla sosta per via degli infortuni, delle scelte sbagliate di confermare Rossi e Tentoni inutilizzabili, della decisione non prendere un attaccante e delle squalifiche scellerate, che domenica a Lodi priveranno il tecnico di Cortesi e Forapani. Una situazione delicata, nella quale in ogni caso non ci saranno scossoni tecnici in panchina. Anche perché a -11 dalla vetta ormai non servirebbero più a nulla.

Davide Setti