Sigarette agli stranieri del Cie. "Aspetto 46mila euro mai pagati"

Tabaccaio sporge denuncia per truffa: "Dove sono i soldi pubblici?"

Marcello Morelli

Marcello Morelli

Modena, 22 settembre 2015 - Soldi pubblici che sembrano andati in fumo. In tutti i sensi. Ed è per questo motivo che Marcello Morelli, titolare della tabaccheria di via Lamarmora 159, che quel denaro dice di aspettarlo da tempo, vuole vederci chiaro. Per quattro anni, dal 2008 al 2012, Morelli ha fornito sigarette alla Confraternita della Misericordia modenese, la propaggine locale del colosso che aveva sede a San Cataldo e che risulta iscritta alla consulta provinciale del volontariato dal 2008. A sua volta l’associazione di promozione sociale girava le stecche ai Cie (Centri per l’identificazione ed espulsione) della nostra città (oggi chiuso) e di Bologna, perché li distribuisse agli stranieri.

L’avvio di verifiche su presunte anomalie nella gestione del Cie tra il 2010 e il 2012, ha poi portato alla luce i problemi economici della Misericordia. Per il buco, che supererebbe i due milioni, la Finanza, coordinata dal pm Claudia Natalini, aveva aperto un’indagine. A Daniele Giovanardi fratello dell’ex sottosegretario Carlo e presidente della Misericordia, era stato notificato il sequestro in via cautelativa di alcuni beni a fronte del mancato pagamento dei contributi dei dipendenti per 300-400mila euro. La Regione ha escluso la Misericordia dall’albo del volontariato: non ha più personalità giuridica dal 2014 per la mancata approvazione degli ultimi bilanci.

Tra i diritti degli stranieri al Cie, c’è anche un pacchetto di sigarette al giorno. Pagato dallo Stato. Morelli ha prodotto agli atti un plico di ordini e bolle che testimoniano la fornitura alla Misericordia. «La cadenza dei pagamenti sarebbe dovuta essere mensile – dice Morelli – ma avveniva sempre in ritardo, addirittura di un anno». Nel 2014 la Confraternita riconosce il pagamento di un ultimo assegno a Morelli: sono circa 40mila euro, più altri 6mila di interessi, solo per le forniture del 2012. «Spesso dovevo anticipare io i soldi, così sono stato costretto a farmeli prestare dalla banca. E di anno in anno gli interessi sono lievitati», dice. Sull’assegno si è aperta una contesa legale: ha il timbro della Misericordia, ma c’è un braccio di ferro tra Morelli e Giovanardi, che non lo riconosce.

Morelli, assistito dall’avvocato Sandra Delle Donne, rivendica però quei soldi come dovuti. E ha fatto precetto, in vista di un pignoramento, alla Misericordia e a Giovanardi. Inoltre, seguito dal legale Daniela Goldoni, ha sporto denuncia per truffa. Secondo gli avvocati, il conto corrente a cui si appoggiava la Misericordia nel gennaio di quest’anno sarebbe stato ancora aperto: «Dunque l’assegno era ancora valido, perché emesso su coordinate bancarie attive». Giovanardi ha però presentato un’opposizione e così la questione è approdata in tribunale. «Abbiamo anche cercato di parlare con il presidente per trovare un accordo, ma senza riscontro», spiega l’avvocato Delle Donne. Gli interrogativi sono tanti: «Ho dato i tabacchi pagando di tasca mia una cifra ingente. Ma se i soldi erano pubblici – chiede Morelli – che fine hanno fatto?».