Simbolo di rinascita Riapre il teatro di Vallalta Bonaccini: "Qui modello per la ricostruzione"

Il presidente della Regione taglia il nastro a Concordia e ricorda gli alluvionati: "Oggi come 11 anni fa resta inalterato il nostro impegno: subito gli aiuti".

Simbolo di rinascita  Riapre il teatro di Vallalta  Bonaccini: "Qui modello  per la ricostruzione"

Simbolo di rinascita Riapre il teatro di Vallalta Bonaccini: "Qui modello per la ricostruzione"

La comunità di Vallalta di Concordia ha di nuovo il suo Teatro. La giornata di festa di ieri per la riconsegna della struttura alla gente della piccola frazione e al Nuovo Circolo Vallaltese, che gestirà la sala polivalente – dopo che l’edificio è stato oggetto di un importante intervento di recupero dovuto ai danni subiti nel sisma del 2012 – è stata velata dalla tristezza per l’alluvione in Romagna. A quanto sta avvenendo nel Forlivese, Cesenate e Ravennate ha fatto richiamo anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, intervenuto alla partecipata cerimonia di inaugurazione. "In giorni difficilissimi, in cui una parte così estesa del territorio regionale è stata colpita da un’alluvione senza precedenti, questa inaugurazione vuole essere anche un segno concreto di fiducia nel futuro e della volontà di ricostruire tutto – ha sottolineato Bonaccini –. Oggi questo spazio, che è parte integrante dell’identità di Vallalta e di Concordia, torna a nuova vita grazie alla tenacia con cui in questi anni le istituzioni, i cittadini, le imprese hanno lavorato dopo il terremoto del 2012. Oggi come allora resta inalterato il nostro impegno: per aiutare da subito chi ha perso tutto o quasi tutto nell’alluvione, ma anche per impostare su solide basi una ricostruzione che dovrà essere celere, di qualità e nel pieno rispetto della legalità. Per ripartire insieme. Mettendo sempre al centro le persone e le nostre comunità". E concludendo il suo saluto il presidente ha voluto collegare la tragedia di undici anni fa con quella di oggi lanciando un messaggio di fiducia. "Andando con la mente a quanto accaduto 11 anni fa e a quanto accaduto oggi – ha detto il presidente Bonaccini – mi veniva da pensare che maggio è un mese forse da abolire nel calendario dell’Emilia-Romagna. Poi, ho ricordato che c’è una canzone meravigliosa di un grande artista, Cesare Cremonini, ’Maggese’, che dice che ad ogni ’maggese’ c’è un nuovo seme e una nuova vita. Noi l’abbiamo fatto per l’Emilia. Lo faremo anche per la Romagna".

Alle spalle una storia quasi secolare iniziata nel 1926, il Teatro di Vallalta torna a rivivere e diventare punto di incontro e di aggregazione e di vita sociale e culturale per gli abitanti di questa località di confine tra Modenese e Mantovano. L’intervento di ripristino e miglioramento sismico, con il completo rifacimento della copertura e dell’impiantisca, ha avuto un costo complessivo di oltre 1,8 milioni di euro, di cui quasi 800mila finanziati dalla Struttura commissariale della Regione. L’edificio è dotato di una sala teatrale polivalente da 200 posti per spettacoli, proiezioni cinematografiche e conferenze. Ospita al suo interno anche un bar, grazie ai contributi del bando regionale per la rivitalizzazione e il ripopolamento dei centri storici nelle aree del sisma. "Questo luogo – ha detto il sindaco Luca Prandini, dopo avere fatto osservare un minuto di silenzio per la Romagna – rappresenta la nostra identità. Qui davanti sono passate tante generazioni. Non è un luogo di memoria storica, ma di memoria vissuta".

Nell’occasione è stato anche presentato un libro "Teatro del Popolo di Vallalta. Vita sociale di una comunità. 1926-2012", un racconto della storia di Vallalta attraverso il ruolo che il Teatro ha avuto per la comunità locale. Un volume curato dal Gruppo Studi Bassa Modenese e da Giuseppe Malaguti con l’obiettivo di raccogliere il notevole materiale storico e fotografico che i concordiesi hanno prodotto sul loro teatro.

Alberto Greco