Sos degli artigiani: "Fatturato a -2,5% nei primi sei mesi. Servono aiuti concreti"

Il presidente di Lapam, Gilberto Luppi: "L’aumento dei costi provoca danni in termini di mercato alle nostre imprese".

Sos degli artigiani: "Fatturato a -2,5% nei primi sei mesi. Servono aiuti concreti"

Sos degli artigiani: "Fatturato a -2,5% nei primi sei mesi. Servono aiuti concreti"

"L’aumento dei costi provoca danni in termini di mercato alle nostre imprese e più in generale stiamo assistendo a fenomeni molto preoccupanti in termini di export: la brusca frenata della Germania, mercato interconnesso con quello italiano e in particolare con il nostro comparto dell’automotive e della meccanica, rappresenta un problema per il nostro export. Il Governo deve agire concretamente e mettere in campo azioni importanti per contrastare questi aumenti, altrimenti le realtà imprenditoriali locali subiranno cali importanti".

Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, mostra preoccupazione analizzando i dati elaborati dall’ufficio studi dell’associazione relativi al fatturato del primo semestre 2023. Su un campione di 3.850 imprese associate, l’ufficio studi Lapam Confartigianato ha analizzato un calo pari al 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le costruzioni risultano essere il comparto con il calo di fatturato più marcato registrando un -7,5%, dettato anche dal boom precedente dovuto ai bonus edilizi. Il comparto commercio e autoriparazione vede una diminuzione del 5,7%. Più accentuato il calo per il commercio all’ingrosso (-17,5%), mentre il commercio al dettaglio vede un -1,7%. In controtendenza invece il commercio di autoveicoli e motocicli e autoriparazione che segna un +12,8%. La manifattura, invece, osserva un -1,3% del valore del fatturato rispetto al primo semestre 2022. Nel dettaglio, per le imprese della fabbricazione di prodotti in metallo il calo risulta essere del 9%. Al contrario le imprese della confezione di articoli di abbigliamento vedono un deciso incremento (+9,1%) sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre la moda nel suo complesso segna un +10,9%. Le attività immobiliari segnano un -16,6%.

A segnare una variazione con segno positivo è il settore dei servizi alle persone che vede un +5,5% sul primo semestre: acconciatori, estetisti e lavanderie registrano addirittura un +7,9%. Ma è il comparto dell’alloggio e ristorazione a registrare l’incremento maggiore: +12,9%. Trainano la crescita bar e ristoranti che superano del 13% i livelli del primo semestre 2022.

"Complessivamente – conclude Luppi – la situazione impone una riflessione. Vediamo come il calo del fatturato coinvolga più alcuni settori rispetto ad altri, ma i dati parlano chiaro: le aziende hanno bisogno di aiuti strutturali e, anche e soprattutto, di una politica industriale vera, che al Paese manca da troppo tempo. I bonus a pioggia non sono di certo la soluzione ai problemi degli imprenditori, che necessitano invece di sostegno e supporto concreti".