Spazi confiscati alla mafia: "Aiuteremo chi ha bisogno"

Fiorano, case e il capannone, in mano alla malavita, saranno utilizzati per progetti sociali

Spazi confiscati alla mafia: "Aiuteremo chi ha bisogno"

Spazi confiscati alla mafia: "Aiuteremo chi ha bisogno"

Sottrarre alla mafia, per donare a Fiorano. Così, si potrebbe sintetizzare il lungo progetto ’Una casa e una dispensa’ che è culminato, ieri mattina, in una conferenza al cinema-teatro Astoria. L’iniziativa, ricca di ospiti, tra cui la senatrice Vincenza Rando e il procuratore Francesco Menditto, si inserisce nella rassegna ’GenerAzione Legale’, sostenuta dall’Unione e dalla Regione.

All’incontro, si è parlato del destino dei beni confiscati alla criminalità organizzata, assegnati in via definitiva al Comune (dalla Agenzia Nazionale per i Beni sequestrati e confiscati): i due appartamenti e il capannone ad uso industriale, precedentemente in mano alla malavita, saranno ambedue utilizzati per progetti sociali distrettuali. Le abitazioni verranno disposte come alloggi di emergenza, volti ad accogliere nuclei familiari in situazioni di povertà estrema (si tratta del progetto ’Housing first’); la rimessa, invece, sarà utilizzata come sede di ’Arnia, la dispensa del Distretto’, ovvero come luogo di stoccaggio delle eccedenze alimentari raccolte nel territorio. "Come amministrazione – commenta Morena Silingardi, vicesindaca di Fiorano –, abbiamo a cuore il tema della legalità trasmessa ai ragazzi. Questa mattina ci siamo trovati all’Astoria con le classi dei due comprensivi scolastici e con una folta platea piena di cittadini e ragazzi. Francesco Tosi, indossando la sua fascia da primo cittadino, ha emozionato tutti i presenti parlando di quello che significa poter vestire la fascia da sindaco: rappresenta implicitamente i valori della Costituzione. La finalità sociale di questa operazione è fortissima, tant’è vero che ci è piaciuto intitolarla ’Una casa, una dispensa’. È questo l’impegno dell’amministrazione su questi temi: togliere alle mafie, per dare alla comunità".

Gabriele Arcuri