![Svolta per Piazza Garibaldi, cambia l’impresa Svolta per Piazza Garibaldi, cambia l’impresa](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/Y2Y5Y2NhMjgtNDBhMS00/0/svolta-per-piazza-garibaldi-cambia-limpresa.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Svolta per Piazza Garibaldi, cambia l’impresa
Già di primo mattino, ieri in piazza Garibaldi squadre di operai hanno iniziato a smontare le transenne e a caricare su camion tutti i materiali. La telenovela dei lavori infiniti della piazza sembra arrivata a una svolta. Il Consorzio Cme di Modena e la ditta Porfirea lasciano il cantiere e il Comune si prepara a passare tutto l’appalto a un altro consorzio (quasi certamente Citea di Parma): l’amministrazione comunale confida così di poter sbloccare e riavviare la ristrutturazione di piazza Garibaldi, iniziata ormai più di due anni fa e bloccata da molti mesi per un lungo contenzioso operativo e legale. "Entro brevissimo tempo consegneremo il cantiere a una nuova ditta", annuncia fiducioso il sindaco Claudio Poletti che ieri pomeriggio ha anche incontrato i commercianti per informarli sulle novità.
Che il Comune ormai fosse intenzionato a dare il benservito alla ditta appaltatrice, lo si era capito già il mese scorso, quando il sindaco lo aveva annunciato in consiglio comunale. La decisione si è concretizzata negli ultimi giorni, dopo diversi consulti legali, con una delibera della Giunta e una determinazione (pubblicata all’albo pretorio il 23 maggio) per la risoluzione del contratto di appalto. Il documento riepiloga le tappe del tormentato cantiere e tutto il ping pong di contestazioni e controdeduzioni che in questi mesi ha messo di fronte il Comune, la direzione lavori e la ditta incaricata delle opere in piazza Garibaldi. L’altro ieri si è tenuto un sopralluogo per valutare la cosiddetta "consistenza" (ovvero fare il punto sui lavori eseguiti) e tra oggi e domani Cme e Porfirea smantellano il cantiere, riconsegnando l’area così com’è: attualmente la piazza – abbandonata da mesi – ha un aspetto straniante, fra polvere, sassi ed erbacce. Un paesaggio quasi incredibile.
Naturalmente il ‘divorzio’ non sarà indolore e il Comune lo sa bene: il consorzio uscente potrà richiedere un risarcimento, per esempio per i giorni di fermo cantiere, e si potrebbe prospettare una causa legale. "Ci sarà una trattativa – dice Poletti –. Noi siamo disponibili a discutere su indennizzi relativi a giorni di fermo cantiere non causati dalla ditta, ma sarà tutto da decidere". Nel frattempo il Comune ha ripreso tra le mani la graduatoria stilata al tempo della gara d’appalto e ha già interpellato il consorzio che si era classificato al secondo posto. Certo, nel frattempo i prezzi sono cambiati e quindi tutto dovrà essere riquantificato. Già il valore iniziale dei lavori (un milione e 129mila euro) era cresciuto in corso d’opera, "e abbiamo già previsto una somma aggiuntiva di circa 200mila euro per l’adeguamento prezzi", dice il sindaco.
Si spera quindi che i lavori possano ripartire, anche se a Finale molti ormai hanno perso l’ottimismo, e soprattutto i commercianti che vivono con enorme sofferenza i disagi causati dal cantiere bloccato: sono passati mesi fra annunci caduti nel vuoto, mancano parcheggi, la clientela si è assottigliata, alcuni negozi hanno già chiuso. Ieri il sindaco ha promesso indennizzi ("Pronti 30mila euro, in particolare per i negozi che più direttamente si affacciano sulla piazza") ma ha ribadito che – al di là dei problemi di questo specifico cantiere – servono anche azioni di promozione di tutto il commercio finalese, e terrà incontri con le associazioni di categoria.
Stefano Marchetti