Svolta per Piazza Garibaldi, cambia l’impresa

Finale Emilia, gli operai smontano il cantiere: subentrerà un altro consorzio. Intanto il sindaco promette indennizzi ai commercianti

Svolta per Piazza Garibaldi, cambia l’impresa

Svolta per Piazza Garibaldi, cambia l’impresa

Già di primo mattino, ieri in piazza Garibaldi squadre di operai hanno iniziato a smontare le transenne e a caricare su camion tutti i materiali. La telenovela dei lavori infiniti della piazza sembra arrivata a una svolta. Il Consorzio Cme di Modena e la ditta Porfirea lasciano il cantiere e il Comune si prepara a passare tutto l’appalto a un altro consorzio (quasi certamente Citea di Parma): l’amministrazione comunale confida così di poter sbloccare e riavviare la ristrutturazione di piazza Garibaldi, iniziata ormai più di due anni fa e bloccata da molti mesi per un lungo contenzioso operativo e legale. "Entro brevissimo tempo consegneremo il cantiere a una nuova ditta", annuncia fiducioso il sindaco Claudio Poletti che ieri pomeriggio ha anche incontrato i commercianti per informarli sulle novità.

Che il Comune ormai fosse intenzionato a dare il benservito alla ditta appaltatrice, lo si era capito già il mese scorso, quando il sindaco lo aveva annunciato in consiglio comunale. La decisione si è concretizzata negli ultimi giorni, dopo diversi consulti legali, con una delibera della Giunta e una determinazione (pubblicata all’albo pretorio il 23 maggio) per la risoluzione del contratto di appalto. Il documento riepiloga le tappe del tormentato cantiere e tutto il ping pong di contestazioni e controdeduzioni che in questi mesi ha messo di fronte il Comune, la direzione lavori e la ditta incaricata delle opere in piazza Garibaldi. L’altro ieri si è tenuto un sopralluogo per valutare la cosiddetta "consistenza" (ovvero fare il punto sui lavori eseguiti) e tra oggi e domani Cme e Porfirea smantellano il cantiere, riconsegnando l’area così com’è: attualmente la piazza – abbandonata da mesi – ha un aspetto straniante, fra polvere, sassi ed erbacce. Un paesaggio quasi incredibile.

Naturalmente il ‘divorzio’ non sarà indolore e il Comune lo sa bene: il consorzio uscente potrà richiedere un risarcimento, per esempio per i giorni di fermo cantiere, e si potrebbe prospettare una causa legale. "Ci sarà una trattativa – dice Poletti –. Noi siamo disponibili a discutere su indennizzi relativi a giorni di fermo cantiere non causati dalla ditta, ma sarà tutto da decidere". Nel frattempo il Comune ha ripreso tra le mani la graduatoria stilata al tempo della gara d’appalto e ha già interpellato il consorzio che si era classificato al secondo posto. Certo, nel frattempo i prezzi sono cambiati e quindi tutto dovrà essere riquantificato. Già il valore iniziale dei lavori (un milione e 129mila euro) era cresciuto in corso d’opera, "e abbiamo già previsto una somma aggiuntiva di circa 200mila euro per l’adeguamento prezzi", dice il sindaco.

Si spera quindi che i lavori possano ripartire, anche se a Finale molti ormai hanno perso l’ottimismo, e soprattutto i commercianti che vivono con enorme sofferenza i disagi causati dal cantiere bloccato: sono passati mesi fra annunci caduti nel vuoto, mancano parcheggi, la clientela si è assottigliata, alcuni negozi hanno già chiuso. Ieri il sindaco ha promesso indennizzi ("Pronti 30mila euro, in particolare per i negozi che più direttamente si affacciano sulla piazza") ma ha ribadito che – al di là dei problemi di questo specifico cantiere – servono anche azioni di promozione di tutto il commercio finalese, e terrà incontri con le associazioni di categoria.

Stefano Marchetti