
Tesi di laurea sul dialetto di Montese "E’ un omaggio ai miei nonni"
È frutto dell’amore per i nonni e della loro parlata che lei non comprendeva, ma allo stesso tempo l’affascinava, oltre a una lezione all’Università degli studi di Firenze sul bilinguismo, la sua tesi di laurea in Lingue e letterature europee e americane, che porta il titolo: "Dialetto per gli abitanti di Montese". Stiamo parlando della giovane Sara Mancini, nata e vissuta a Prato, in Toscana, che non ha mai smesso di trascorrere le vacanze estive a Ca’ Ginepri a Iola di Montese. I suoi nonni materni erano Erio Venturi, che si è spento nel 2020 a quasi 101 anni di età, e Teresa Guidi, entrambi iolesi doc. "Io non riuscivo a capire il dialetto del nonno, però era qualcosa di magico ed ero quasi gelosa di non riuscire a parlarlo. Mi ha subito interessato l’argomento dialetto e ho deciso di collegare la mia tesi di laurea a Montese, perché avevo la possibilità di venire qui e ascoltare le persone direttamente, cosa che mi interessava di più". La dottoressa Sara Mancini ha consultato dati Istat recenti sull’uso del dialetto e ha fatto una ricerca sul campo, proprio a Montese. Aveva preparato un questionario al quale si poteva accedere on line (hanno risposto molti giovani) e anche cartaceo che ha distribuito al bar. "Li ho consegnati alla caffetteria Vecchia Piazza – racconta –. Nella mia tesi è emerso che ormai il dialetto non lo usa quasi più nessuno in situazioni formali, ma ancora in famiglia, frammisto all’italiano, più a livello di frasi fatte. Ha perso la funzione iniziale che era comunicazione vera e propria. Adesso, il dialetto è rimasto più che altro nelle espressioni, come quando ci si arrabbia. É emersa anche la differenza di generi dell’uso del dialetto: le donne lo parlano in percentuale molto inferiore rispetto agli uomini". Dalle interviste ai montesini è risultato anche che più sale il titolo di studio più si parla italiano e ciò avviene anche in base all’età. "I ragazzi sono bilingui passivi – spiega – perché capiscono la lingua ma non la usano. È così anche mia madre. In casa nostra a Prato si è sempre parlato in italiano. Interessante è l’uso del dialetto per comunicare tramite le piattaforme social media. Gli utilizzatori non scrivono conversazioni intere in dialetto, ma frasi fatte o esclamazioni. Il dialetto montesino è un ibrido fra il modenese, il bolognese e ha alcune influenze con il toscano. Cambia addirittura – conclude Sara – fra paesi distanti anche solo pochi chilometri".
Walter Bellisi