
L’attuale stato del Castello delle Rocche, bisognoso di restauro dopo il sisma del 2012
Tempi ancora lunghi per la Torre dei Modenesi e il Castello delle Rocche. Lo stato dei due edifici richiede un lungo lavoro di ricerca e studio preliminare che, da luglio 2024 è affidato agli architetti Lavinia de Bonis e Antonino Libro, entrambi dirigenti del Commissario delegato per la Ricostruzione, cui l’amministrazione comunale ha affidato l’incarico di Responsabile Unico di Procedimento dei due importanti progetti di ricostruzione dopo il sisma del 2012. L’altra sera in Consiglio comunale i due tecnici, che dovranno redigere il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, hanno fatto il punto su ciò che è stato fatto e sul percorso che attende la stesura del Documento di Indirizzo alla Progettazione, base per poi arrivare alle gare di affidamento della progettazione. "In questi giorni – come ha ricordato de Bonis - sono partiti i lavori di aggiornamento e integrazione della messa in sicurezza del basamento della Torre, con indagini mai svolte all’interno della cella, e di realizzare alcune opere preliminari all’intervento di ricostruzione". Sulla base di questo approfondimento ci si sta indirizzando ad un progetto di ricostruzione con materiali e tecnologie tradizionali, che prevedono il riutilizzo dei 14 mila mattoni, recuperati e salvati, dai volontari all’indomani del crollo nel 2012, al fine di restituire una struttura rispettosa della storia antica e della memoria collettiva. "Il progetto di fattibilità tecnico-economica, ora in corso di redazione, - ha spiegato de Bonis - è soggetto al rilascio delle autorizzazioni del ministero della Cultura. L’obiettivo della ricostruzione è ripagare il danno provocato nella popolazione attraverso il riconoscimento di un’istanza identitaria di restituzione e riempimento di un vuoto sia fisico che psicologico".
Nel 2024 e nei primi mesi del 2025 sono stati fatti grossi passi in avanti anche per quanto riguarda il progetto di recupero e riqualificazione del Castello delle Rocche, uno degli edifici più complessi del cratere sismico. "Il lavoro preliminare – ha raccontato Libro - ha consentito di aggiornare l’intervento di messa in sicurezza della torre marchesana, realizzato nel 2012 e grazie a fondi regionali si è potuto procedere con un nuovo intervento indispensabile per assicurare l’affidabilità strutturale in attesa dell’avvio del restauro. Durante questi lavori è stato possibile individuare tracce di decorazioni che confermano come il Castello delle Rocche di Finale Emilia fosse interamente dipinto all’esterno. Parallelamente, sono state eseguite verifiche sulle parti sommitali delle altre due torri, per le quali è in corso di definizione un progetto di conservazione, propedeutico al futuro progetto di restauro complessivo dell’edificio".
Alberto Greco