"Tortura", quattro vigili verso il processo

Gli agenti della polizia locale sono accusati di aver malmenato uno straniero in ospedale. La decisione del giudice a metà mese

"Tortura", quattro vigili verso il processo

"Tortura", quattro vigili verso il processo

Il pubblico ministero Lucia De Santis ha ribadito davanti al giudice le accuse nei confronti di quattro agenti della polizia locale di Sassuolo (per tutti il reato di tortura e per due di loro anche di falso ideologico per aver redatto una relazione di servizio falsa). Il fatto, che aveva destato molto scalpore, è avvenuto nell’ottobre del 2021 al pronto soccorso dell’ospedale di Sassuolo ai danni di un uomo di nazionalità marocchina.

Il pubblico ministero ha chiesto il processo al termine della discussione in sede di udienza preliminare mentre gli avvocati difensori Tassi, Canuri, Tarquini, Manes e Guazzarini hanno chiesto per i loro assistiti sentenza di non luogo a procedere.

Il giudice ha rinviato la decisione al 15 febbraio prossimo.

Secondo l’accusa nella notte tra il 15 e il 16 ottobre, lo straniero era stato trasportato in ambulanza dopo essere stato trovato in strada in stato confusionale. Una volta arrivato al pronto soccorso – secondo la Procura – i due agenti, assieme ai due assistenti anche loro uno di Reggio l’altro di Modena lo avrebbero picchiato e immobilizzato, fino a salirgli – riportano gli atti degli inquirenti – con i piedi sul bacino, chiedendogli con insistenza se avesse assunto sostanze stupefacenti.

Dalle dichiarazioni di medici e infermieri, era emersa infatti la convinzione da parte degli agenti che l’uomo fosse legato al mondo dello spaccio. La vittima, che lavora come operaio in Italia da anni e con regolare permesso di soggiorno, non era invece mai stata denunciata o anche solo segnalata per reati di droga. Il malore, secondo quanto poi riscontrato dai sanitari, era dovuto ad una crisi ipoglicemica che aveva mandato l’uomo in uno stato confusionale. Tra l’altro il giovane non aveva mai presentato denuncia per quei fatti, riferendo di non ricordare nulla dell’accaduto.

A presentare denuncia all’epoca dei fatti, ad ottobre 2021 era stato il direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo.

Ad essere iscritti nel registro degli indagati dalla Procura due agenti e due assistenti, questi ultimi accusati anche di falsità ideologica in atto pubblico per aver redatto, pare, una relazione di servizio falsa. I quattro agenti vennero inizialmente sospesi dal servizio ma il tribunale del riesame annullò la misura.

"Non sono quattro criminali, sono convinto che la magistratura, verso cui nutro piena fiducia, chiarirà tutto", aveva commentato a suo tempo sulla vicenda del sindaco di Sassuolo, Gian Francesco Menani

Emanuela Zanasi