SILVIA SARACINO
Cronaca

«Tracce di amianto a scuola, bonifica entro settembre»

AL SUONO della campanella, a settembre, le scuole elementari di via Rovere apriranno regolarmente.

Lo assicura il sindaco di Finale Emilia Sandro Palazzi all’indomani della scoperta, da parte di Ausl e Arpa, di tracce di amianto nel terreno sottostante l’edificio emerse durante lavori di ristrutturazione.

Fermo restando, spiega il primo cittadino, che il Comune in questo specifico caso non ha voce in capitolo perchè sono lavori gestiti dalla Regione trattandosi di una scuola temporanea costruita con fondi post-sisma all’indomani delle scosse di maggio 2012.

I lavori di ristrutturazione dovevano iniziare due anni fa ma sono stati interrotti per l’indagine che ha coinvolto le scuole medie Frassoni ipotizzando l’utilizzo di cemento depotenziato.

LE FRASSONI furono chiuse e gli alunni delle medie trasferiti nel plesso di via Rovere, in attesa dell’iter giudiziario che si è concluso nel 2018.

Appena sono iniziati i i lavori nella scuola in via Rovere, nel settembre scorso, è emerso il nuovo problema: «Durante gli scavi per installare una struttura frangisole sono emerse tracce di amianto» spiega Palazzi che ha già ricevuto la dettagliata relazione di Arpa e Ausl.

«I TECNICI della ditta incaricata dei lavori stanno seguendo le prescrizioni per bonificare l’area: hanno garantito che l’operazione non rallenterà i lavori di rimodulazione della scuola e a settembre si potrà aprire regolarmente».

Già nel 2015 Maurizio Boetti, allora consigliere comunale di opposizione, segnalò alla giunta Ferioli la presenza di tracce di amianto nella scuola di via Rovere. «Il Comune aveva assicurato che non c’erano problemi» ricorda Palazzi.

Le scuole finalesi continuano dunque ad essere oggetto di criticità, dopo la lunga vicenda delle Frassoni. Ci sono voluti due anni per riaprire le scuole medie che finirono nella bufera giudiziaria in seguito all’indagine della Polizia sulla ditta costruttrice, la A&C costruzioni, ipotizzando l’utilizzo di materiale scadente.

L’incidente probatorio, con carotaggi effettuati nella struttura, dimostrò che nonostante il calcestruzzo utilizzato per le fondamenta fosse fosse al di sotto degli standard, la struttura era compatibile in termini di sicurezza antisismica.