Trovato morto il giovane scomparso. Due paesi uniti nel lutto per il 21enne

Il corpo di Fabio Occhi rinvenuto in Toscana durante le ricerche a cui hanno partecipato parenti e amici. Il tragico epilogo otto giorni dopo la sparizione. La Cisl: "Ci stringiamo a Massimo e alla sua famiglia".

Trovato morto il giovane scomparso. Due paesi uniti nel lutto per il 21enne

Trovato morto il giovane scomparso. Due paesi uniti nel lutto per il 21enne

"Fabio è in cielo": sono le drammatiche parole di Massimo Occhi, il papà di Fabio, il 21enne di Rovereto sulla Secchia il cui corpo senza vita è stato rinvenuto nelle prime ore del pomeriggio di ieri a Barberino del Mugello (Toscana), dove era stata già trovata la sua auto. Era in una zona con fitta vegetazione sotto l’autostrada: è stato avvistato da un gruppo di ricerche a cui hanno partecipato parenti e amici del giovane, che non hanno mai smesso di sperare. Fabio era scomparso da 8 giorni: i suoi genitori Massimo, sindacalista della Cisl, e Roberta Bregolin, lo hanno visto l’ultima volta sabato 25 novembre, quando è uscito di casa per andare a studiare in biblioteca a Carpi. Fabio, infatti, frequentava il terzo anno di Tecniche agrarie all’università di Bologna. La famiglia aveva subito dato l’allarme e sporto denuncia al Commissariato di Pubblica sicurezza di Carpi, e nella stessa serata di sabato, grazie al gps dell’assicurazione, la macchina del 21enne era stata rintracciata all’autogrill Aglio Est sulla A1 a Barberino del Mugello. L’auto era chiusa e dentro c’era il suo zainetto con il computer, i suoi quaderni e il suo inseparabile diario, dove annotava canzoni e poesie. Fabio era un ragazzo molto sensibile, ricordato da tutti con affetto. Per tutti questi giorni la famiglia, gli amici, i conoscenti non hanno mai perso la speranza, continuando a lanciare richieste di aiuto per ritrovarlo, anche tramite il programma ‘Chi l’ha visto’. E ringraziando sempre per la vicinanza e la solidarietà. Nei giorni scorsi sono state messe in campo anche le unità cinofile: i cani molecolari erano partiti dal luogo in cui Fabio era arrivato in auto e avevano seguito una pista che li ha portati in autostrada ma avevano poi perso le tracce. Telecamere termiche, droni per setacciare i boschi, ogni strumento è stato utilizzato. Poi ieri, durante l’ennesima perlustrazione dei luoghi da parte del padre, del fratello e di un gruppo di amici, il drammatico epilogo. "La conclusione che non avremmo mai voluto sentire – afferma il sindaco di Novi Enrico Diacci –. Insieme a tutta la comunità novese ci stringiamo forte alla famiglia di Fabio, al papà Massimo e alla mamma Roberta. Come amministrazione, ringrazio le forze dell’ordine e i volontari di Protezione Civile del luogo per l’impegno e dedizione con cui hanno svolto le ricerche". Un messaggio di vicinanza arriva anche dalla Segreteria Cisl Emilia Centrale: "Fabio ora è in cielo, come ci ha comunicato il suo papà. Non si contano i messaggi, le telefonate, le richieste di informazioni che per una lunghissima settimana sono arrivati da tutto il mondo sindacale. Una testimonianza di affetto vero che ci ha commossi. Abbiamo sperato che potesse arrivare una notizia diversa con tutta la forza che è propria di una famiglia, della quale Massimo Occhi è una parte preziosa e insostituibile. E come una famiglia saremo ancora di più vicini, con tutto l’affetto e la solidarietà di questo mondo, a Massimo, alla moglie Roberta e al fratello Lorenzo, chiamati ad affrontare una prova che non si può spiegare con le parole".

Maria Silvia Cabri