Tumore al seno, nuova terapia: "Meno radiazioni ma stessa cura"

Il Policlinico di Modena e l’Ausl di Bologna uniscono le forze e presentano uno studio innovativo a Glascow

Tumore al  seno, nuova terapia: "Meno radiazioni ma stessa cura"

Tumore al seno, nuova terapia: "Meno radiazioni ma stessa cura"

Modena, 9 giugno 2024 – Meno radiazioni ma stessa efficacia. Si aprono nuove possibilità di cura per le donne affette da tumore al seno. L’Ausl di Bologna e il Policlinico di Modena hanno unito le forze per uno studio sull’irradiazione parziale della mammella in caso di neoplasia. Una ricerca che ha coinvolto 35 centri a livello europeo e oltre 3.300 pazienti tra Italia, Olanda, Israele, Svizzera e Spagna (di cui circa 1.200 arruolate a Modena e Bologna) affette da neoplasia mammaria allo stadio iniziale, sottoposte a intervento di chirurgia conservativa e successiva radioterapia. I risultati dello studio, ad oggi quello che a livello mondiale ha coinvolto il più alto numero di pazienti in questo ambito di cura, hanno confermato che un’irradiazione parziale della mammella ha la stessa efficacia in termini di controllo di malattia rispetto all’irradiazione totale della mammella, che ad oggi rappresenta lo standard per queste pazienti, offrendo quindi una terapia in una settimana anziché in tre-cinque settimane. In questo modo, il totale di sedute di radioterapia necessarie si riducono a cinque, consentendo così un percorso di cura più breve per le pazienti e, di conseguenza, un miglioramento della loro qualità di vita. Inoltre questo permette di ottimizzare le risorse in ambito sanitario, riuscendo a trattare più pazienti nello stesso arco di tempo. Gli esiti di questa maxi-ricerca sono stati presentati in questi giorni al Congresso europeo di radioterapia oncologica dal dottore Bruno Meduri, della radioterapia del Policlinico di Modena.

I risultati, ribadisce lo specialista, "hanno confermato nel setting di pazienti analizzate, con caratteristiche di malattia a basso rischio, che l’irradiazione parziale della mammella consente di ottenere lo stesso controllo locale del trattamento standard di irradiazione totale della mammella e stiamo finalizzando la pubblicazione su una rivista scientifica internazionale di prestigio". Il progetto di ricerca è nato grazie alla collaborazione tra gli allora direttori della radioterapia oncologica dell’Ausl di Bologna, Giovanni Frezza, e del Policlinico di Modena, Filippo Bertoni, nell’ambito di un progetto co-finanziato dalla Regione con il supporto di Unimore. "La riuscita di un progetto così ambizioso – sostiene Patrizia Giacobazzi, direttrice pro-tempore della radioterapia oncologica del Policlinico di Modena – va ricercata nella stretta collaborazione avuta con i colleghi della nostra Regione, tra cui la radioterapia dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, che ha dato un importante contributo allo svolgimento dello studio". Per Elisa D’Angelo, direttrice della radioterapia dell’Ausl di Bologna all’ospedale Bellaria, "l’impegno a garantire trattamenti radioterapici di alta qualità scientifica e precisione, uniti alla massima attenzione nella umanizzazione delle cure, rappresenta l’obiettivo che ha unito le nostre Aziende nel progetto".