Uccisa e nascosta in frigo, Ilaria scagionata "Finalmente libera, è stato un anno terribile"

Per l’omicidio della carpigiana Lepore a Santo Domingo a processo solo ’El Chino’. Prosciolti gli amici italiani: "Una fondazione per Claudia"

La modenese Ilaria Benati

La modenese Ilaria Benati

di Maria Silvia Cabri

"Sono finalmente libera, esiste una giustizia divina, torno a casa". Queste le prime parole che la modenese Ilaria Benati ha pronunciato lunedì sera al suo avvocato Luca Brezigar dopo che il giudice del Tribunale dominicano di Higuey ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere nei confronti suoi e del toscano Jacopo Capasso, entrambi indagati per l’omicidio della carpigiana Claudia Lepore, trovata morta a 59 anni, a fine gennaio 2021, dentro al frigorifero di casa sua a Punta Cana (Santo Domingo). Da oltre un anno i due italiani si trovavano in carcere come presunti mandanti dell’omicidio di Claudia, insieme al dominicano Antonio Lantigua, detto El Chino, reo confesso come autore materiale del delitto, che è stato invece rinviato a giudizio per violenza sessuale, omicidio e occultamento di cadavere. Attraverso l’avvocato Brezigar, Ilaria fa sapere di essere "chiaramente contenta anche se è stato l’anno peggiore della mia vita. Aspetto di uscire dal carcere e ho voglia di vedere mamma e nonna: a loro e agli amici che mi hanno sempre sostenuto in questo anno va il mio grazie. Presto pubblicherò il libro che ho scritto qui in carcere sulle condizioni in cui si vive e porterò avanti il mio progetto di aprire una fondazione a nome di Claudia per tutte le carcerate Della Colon14 (il nome del carcere). Finalmente potrò andare a salutare Claudia in quel mare che ha tanto amato".

Ilaria e Jacopo potranno lasciare il carcere appena la sentenza diventerà esecutiva: al massimo tra una settimana. "Ilaria è una donna libera – afferma l’avvocato Brezigar – dopo che per un anno è stata in carcere da innocente. L’accusa non era in possesso di alcun elemento probatorio, ma si è ‘prodigata’ in una ricerca spasmodica di un movente basato sul nulla". In merito al ritorno di Ilaria a Modena: "Lei ha voglia di riabbracciare i suoi affetti; se torna in Italia sarà riaperto il fascicolo pendente in Procura a Modena, ma dalla nostra abbiamo una sentenza di proscioglimento che faremo tradurre. Oltre a Claudia, le vittime sono Ilaria e Jacopo che sono stati privati della libertà personale e infangati per un anno da innocenti". "In questo mestiere – dice l’avvocato domenicano di Ilaria, Ruddy Antonio Severino – non esiste soddisfazione più grande che ottenere la liberà di una persona".