Ucciso a 16 anni al Novi Sad. In cella il secondo indagato estradato dal Regno Unito

Dopo dieci mesi terminate le procedure che hanno permesso di fare arrivare il 24enne in Italia. E’ accusato del delitto insieme a due connazionali. Dubbi sull’età anagrafica degli arrestati.

Ucciso a 16 anni al Novi Sad. In cella il secondo indagato estradato dal Regno Unito

Ucciso a 16 anni al Novi Sad. In cella il secondo indagato estradato dal Regno Unito

E’ stato arrestato lunedì sera su ordinanza di custodia cautelare in carcere dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Modena, il 24enne pakistano accusato insieme ad altri due connazionali dell’omicidio del 16enne Moahmmad Arham, avvenuto il 31 marzo dello scorso anno al Novi Sad. Il giovane, al pari degli altri indagati, risponde anche di duplice tentato omicidio di altri due stranieri sempre nell’ambito della maxi rissa avvenuta quel giorno. Ieri l’imputato, estradato dal Regno Unito all’esito di una lunga ed articolata procedura durata ben dieci mesi e arrestato in serata a Fiumicino, è comparso in aula davanti al Gip per l’interrogatorio e poi davanti al Gup per l’udienza preliminare insieme al connazionale. Per quest’ultimo, però, arrestato alla stazione dei treni lo scorso giugno dopo una breve latitanza, il legale ha presentato eccezione di incompetenza, contestando la prova auxologica che lo dichiarerebbe maggiorenne. Anche il secondo imputato ha fornito una carta di identità in cui a sua volta risulterebbe minore e il processo è stato aggiornato per valutare sia l’età anagrafica del primo che la autenticità della carta di identità del secondo. Si attende quindi l’esito delle decisioni del giudice sulle questioni preliminari sollevate dai legali difensori. Le indagini immediate, dirette dalla procura e svolte dai carabinieri avevano consentito di acquisire fin da subito un grave quadro indiziario a carico di tre giovani pachistani che si erano resi latitanti. Dopo il primo arresto in stazione, il mese successivo, a luglio dello scorso anno le autorità del Regno Unito avevano ammanettato anche il secondo imputato, arrivato ieri in Italia. La vittima era stata accolta in città nell’ambito del progetto per minori non accompagnati in una struttura gestita dal San Filippo Neri: quel giorno venne aggredita con bastoni e coltelli.

Valentina Reggiani