Un gesto di generosità per la Galleria Estense, nuove opere d'arte donate alla città di Modena

Nella Galleria Estense, l'emozione di scoprire opere d'arte e ritrovare amici durante eventi speciali. Donazioni preziose arricchiscono il patrimonio culturale della città.

Entrare nella Galleria Estense è come entrare in un mondo magico. Ti accoglie il busto di Francesco I del Bernini ed è come incontrare un amico. Poi cercando le cose già viste ne scopri sempre delle nuove, sconosciute, o forse dimenticate. Entrare poi per un evento nella Galleria è ancora più bello, perché in mezzo a tanta gente trovi i tuoi amici che non vedevi da tanto tempo, come i quadri. Così la settimana scorsa, Franco Guandalini con la moglie Raina e la figlia Francesca hanno donato alla Galleria le terrecotte che Franco ha collezionato nella sua lunga vita. Pezzi da museo che è bello che si possano ammirare. Ma il bello è stato anche parlare con gli amici, ricordare. Con la Carla Bordone e con Paolo e Carlo che molte di quelle terrecotte ha restaurato con arte. Con Giovanni Lo Savio. Se non ci fosse stato lui molte cose sarebbero state diverse, tante belle opere sarebbero sparite e non avremmo neanche più il teatro Storchi. Con Giovanni siamo anche i sopravvissuti delle Piane, assieme ai Bordone appunto, i Leonardi, Franco Ferrari e la Giulia Severi che allora era una bambina. Momenti lontani che il ricordo ha fatto diventare magici. Con l’Adua Pavarotti e sua figlia Giuliana abbiamo ricordato Luciano e con la figlia di Magiera suo padre Leone che alle medie era mio compagno di banco. Poi finalmente ho potuto salutare la Raina e Franco. Siamo amici da sempre anche per l’amicizia in comune con Paolo Marenzi. Allora, quando eravamo ragazzi io mi perdevo a fotografare il Duomo e la Ghirlandina, mentre lui era un attore a Roma nel cinema e anche un regista teatrale importante che per passione collezionava opere d’are e quelle terrecotte che allora ancora si trovavano in vendita e che oggi vediamo esposte alla nostra Galleria Estense. Quindi grazie a chi ha donato nuove opere preziose alla città, Franco le ha comprate perché gli piacevano, ma adesso anche noi possiamo ammirarle facendo un giro lunghissimo nelle varie sale perché qui tutto è una gioia per gli occhi e per il nostro cuore.

Beppe Zagaglia