
"L’amministrazione comunale è tutta concentrata a pensare al centro storico, alla Ztl e alle aree pedonali: perché non pensa anche a noi che abitiamo nelle frazioni? Cosa siamo dei ‘dimenticati’ o dei cittadini di serie B?". Sono esasperati i residenti di via Valle a Fossoli. Nonostante le ripetute sollecitazioni, varie nel corso degli anni, all’amministrazione comunale, la loro strada continua ad essere dissestata, difficile e pericolosa da percorrere per le buche e i dislivelli. Non solo: la via che collega la Statale romana Nord alla periferia della zona industriale di Rovereto, è transitata ogni giorno da tir con rimorchio, che provengono dall’impianto di compostaggio Aimag e dalla centrale Enel Turgobas, posti all’inizio della via. "La nostra è l’ultima casa di Carpi - afferma Oddo Casalgrandi -. Da via Faiani, prosecuzione di via Valle, inizia Rovereto". In via Faiani, che non è asfaltata, campeggia il divieto di transito per mezzi pesanti: nonostante questo è molto trafficata da veicoli, anche camion, perché dista un solo chilometro dalla zona industriale di Rovereto. "Una ‘scorciatoia’ per il traffico, ma a spese della nostra strada, sempre più rovinata e bisognosa di manutenzione".
Casalgrandi da tempo porta avanti questa battaglia: "Sono anni che chiedo di essere ascoltato. In passato ho scritto all’allora sindaco Campedelli, senza ricevere risposta. Dal 2014 ho iniziato a scrivere a Bellelli: dopo tante sollecitazioni sono intervenuti in passato i tecnici comunali giusto per riempire due pezzetti di strada in cui c’erano dei veri e propri buchi. Una gettata di cemento per due metri neanche di lunghezza. Ma i problemi restano e continuamente si ripropongono, la strada è distrutta, ci sono avvallamenti anche di 20 centimetri, ogni volta che si percorre si rischia di rompere la macchina. E non solo: c’è anche il rischio di finire nell’acqua della bonifica burana, dato che non c’è alcuna limitazione tra la fine della strada e il ‘fosso’. Anzi la paura è che l’asfalto stia franando sempre di più verso l’acqua. D’inverno, con la nebbia, è davvero molto pericoloso transitare qui, anche per noi residenti". Casalgrandi non è il solo residente esasperato dalla incuria della strada: "Anche gli altri abitanti della via – commenta – chiamano costantemente l’Ufficio Strada e ci sentiamo sempre rispondere ‘prendiamo nota’ e poi non sentiamo più nulla".
Maria Silvia Cabri