
Una foto d’archivio di Ju jitsu
Nonantola (Modena), 16 ottobre 2015 - Ha un diavolo per capello Marco Bonora insegnante di ju-jitsu (un’arte marziale di origine giapponese, ndr) alle scuole medie di Nonantola, dopo che il preside «con effetto immediato» ha sospeso il corso di autodifesa, ritenuto da alcuni genitori degli alunni «troppo violento». L’insegnante spiega che era riuscito a proporre per tempo un progetto di gioco-sport diviso in quattro lezioni per ogni classe, da far fare ai ragazzi della 1ª, 2ª e 3ª media sugli argomenti «difesa personale e bullismo - come affrontarli.
«Oggi (ieri, ndr) – racconta con rammarico – alla seconda ora è venuto a trovarci il preside. Dopo avermi più volte ribadito che nessuno degli studenti si sarebbe dovuto fare del male durante il corso, ho continuato la lezione teorica». Bonora, afferma però che due ore dopo «durante la primissima lezione a due classi di terza» una bidella gli ha consegnato una comunicazione scritta, con la quale veniva informato che il progetto era da considerarsi «immediatamente sospeso a causa delle lamentele pervenute da diverse famiglie riguardanti il progetto stesso». Una decisione che ha lasciato l’amaro in bocca a Bonora, istruttore d’arti marziali da 16 anni, che non si capacita per posizione presa da alcuni genitori, nei confronti di una disciplina che ritiene di grande importanza «dati i tempi in cui viviamo, perché insegna a una ragazzina o un ragazzino come difendersi dalle minacce». Momentaneamente il progetto è sospeso e non riprenderà prima che tutti i genitori (molti però sono favorevoli) abbiano dato il loro consenso firmando un’autorizzazione. In caso contrario non potrà essere ripreso.