SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

Pesaro: la Tari sale, nervi scoperti. "Ma i risparmi in bolletta quando ce li concedono?"

La gente commenta gli aumenti della tassa sui rifiuti e i mancati risparmi. Una casalinga: "Se le cose vanno così bene, perché le tariffe non scendono?"

Anna e Sara interpellate sulla Tari e a sinistra Luciana Spadoni, indignata dall’aumento della tassa

Anna e Sara interpellate sulla Tari e a sinistra Luciana Spadoni, indignata dall’aumento della tassa

Pesaro, 3 maggio 2024 - Sull’aumento della Tari, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti, i nervi dei pesaresi sono scoperti. Anche la signora più elegante e di comprovato spirito civico, si scalda. "Sono incavolata, sì – osserva Luciana Spadoni, già dipendente pubblica, residente a Pantano –. E guardi bene non è per gli 11 euro in più che andrò a pagare nel 2024". E allora per cosa signora è arrabbiata? "E’ una questione di principio – osserva sdegnata –. Sono anni che ci promettono un risparmio in bolletta: è ora di muoversi". Spadoni elenca i vari slogan sentiti da amministratori e gestori del servizio: "Quando è iniziato il discorso della differenziata, ricordo che ci promisero la riduzione della tassa. Ci sarebbe stato un riscontro con la vendita dei materiali recuperati. Personalmente mi sono impegnata tantissimo. E ora cosa accade? Ogni anno la Tari aumenta. Allora? Quello che mi fa venire il nervoso è che il gestore chiude in attivo e investe. Se le cose vanno così bene, perché le tariffe non scendono? Bisogna cambiare sistema, al servizio del cittadino che non può spendere sempre di più. Non ce la facciamo. Ecco perché sono incavolata e sfiduciata. Siamo in due in un appartamento di 140 metri e paghiamo l’anno 370 euro".

L’unico investimento che la signora ha apprezzato è stato quello dei cassonetti intelligenti perché, se non altro, limitano lo scempio dei sacchetti abbandonati in giro. "Non mi fido più – conclude –: anche quando sento parlare della tariffa puntuale, presto metà attenzione. Parlano, parlano. In teoria si dovrebbe risparmiare, ma in pratica? I cittadini vogliono i fatti".

Anche al signor Amilcare di Muraglia, l’argomento, chiude la vena: "E’ vergognoso: abbiamo la Tari più alta delle Marche – dice il signore –. Sono stufo di sentire promesse disattese puntualmente. Ho 70 anni e ne ho sentite di ogni colore: avremmo dovuto risparmiare con la differenziata prima e con l’ampliamento della discarica poi. Manco per niente. Sa che le dico? E’ ora di difendersi: se fossi il sindaco metterei io un balzello che farei pagare ai camion che vengono nel territorio comunale per smaltire i rifiuti. I proventi li userei in parte per risistemare le strade e in parte per abbassare le bollette".

Alla fermata dell’autobus troviamo le signore Anna, 76 anni di Borgo Santa Maria e la signora Sara, cinquantenne di Sant’Ippolito: aspettando il pullman parlano proprio di quanto sia sempre più costoso vivere. "Ha fatto bene il Comune di Pesaro a prevedere uno sconto sulla Tari – osserva la 76enne –: io sarò tra le persone a fare domanda. Vivo con una pensione minima ed è ingiusto aumentare la pressione fiscale. Non c’è solo la tassa dei rifiuti, ma luce, acqua, gas. Diventa tutto troppo difficile". La cinquantenne è d’accordo. "Il cittadino è schiacciato dai pensieri".

E non solo il cittadino. "La Fondazione Caritas gestisce sette appartamenti dati a titolo gratuito a persone con fragilità e su cui regolarmente, la Fondazione paga la Tari – conferma Andrea Mancini, coordinatore Fondazione Caritas –. Sarebbe importante prevedere un’agevolazione per realtà del terzo settore come la nostra. Già il regolamento comunale prevede uno sconto per i locali dove avviene la distribuzione dei pacchi alimentari"