
Alle spalle del gruppo di Utopia, tra le fronde degli alberi, l’edificio dell’ex Ostello
Aggiudicato. La Regione Marche ha trovato come mettere a frutto, in modo nobile, l’ex Ostello della Gioventù, immobile chiuso da molti anni e in vistoso degrado, situato all’altezza di Fosso Sejore quando si scende dall’Ardizio verso Fano. Per i prossimi 12 anni, al prezzo simbolico di 10mila euro l’anno, l’ha dato in gestione a un gruppo di realistici sognatori: l’impresa sociale Utopia. Già proprio loro i quali – al pari di altre esperienze del terzo settore –, hanno fatto del lavoro la prima forma di emancipazione sociale delle persone con disabilità.
Entrando nel dettaglio l’idea è spettacolare. Bisogna indossare le lenti giuste per vederlo, visto che oggi a passare davanti all’ostello – tra erbacce e interventi necessari da fare – potrebbe venire lo scoramento. La Regione ha provato, in passato, anche a venderlo, senza però avere riscontro nel mercato. La struttura ha cambiato pelle più volte: "Vero – conferma Andra Boccanera, coordinator di Utopia –. Fu costruito dalla Regione nel 1963 per la promozione turistica della zona. Dopo diverse gestioni è dato in concessione al Comune di Pesaro che lo ha adibito a centro per i migranti con la cooperativa Labirinto". E altre azioni sociali. "Sì, ma devo dire che le apparenze ingannano – osserva Boccanera –. Le stime economiche per una riqualificazione funzionale al progetto di Utopia parlano di cifre accessibili". Alla scontata domanda “Cosa vorreste farne dell’ex Ostello?“ a Boccanera e ad Alex Bernacchia, presidente dei volontari di Utopia (un plotone di 120 persone), si illuminano gli occhi. "L’edificio ha quattro piani più i seminterrati e un giardino alberato molto bello – dice Boccanera –. Il nostro progetto prevederebbe negli ultimi due piani l’ostello estivo, trasformato in residenze protette per il progetto “protezione freddo“ per l’accoglienza ai senza fissa dimora, in inverno. Al piano terra metteremmo la pizzeria “sociale“ modello “Pizza Aut“ con il personale garantito dagli 80 giovani con disabilità che fanno parte dell’associazione Utopia e i laboratori di pasta fresca.
Nei seminterrati ci saranno attività di impresa sociale specializzata nel recupero dei materiali riciclati: come la produzione di mattoni di stracci, impiegati nella insonorizzazione degli ambienti oppure la produzione di lampadari in vetro con il recupero delle bottiglie. Insomma l’obiettivo è di organizzare un luogo – conclude Boccanera – dove si possano fare attività di formazione professionale, ma anche fare esperienze pratiche di avviamento al lavoro disegnate sulle esigenze dei nostri giovani. Abbiamo persone con disabilità complesse, minori che devono ricucire il proprio rapporto con la giustizia. La progettualità interesserà anche donne vittima di violenza; ex detenuti, persone uscite dalla tossicodipendenza". [/EMPTYTAG]Ricapitolando Utopia non solo ha messo radici in città (al Miralfiore con il ristorante sociale e al Vivaio Pantanelli di cui è prevista l’inaugurazione del nuovo assetto gestionale il 28 novembre), ma continua a gemmare.