
Non ci sta Valentina Coppola (foto), presidente dell’associazione Earth e della Lega per l’Abolizione della Caccia. Dopo la sentenza del...
Non ci sta Valentina Coppola (foto), presidente dell’associazione Earth e della Lega per l’Abolizione della Caccia. Dopo la sentenza del Tar Marche che ha confermato la legittimità del divieto di accesso ai cani nelle aree verdi urbane di Mercatello sul Metauro, rilancia la battaglia legale: "Faremo appello. È un errore gravissimo".
Raggiunta telefonicamente, Coppola non nasconde la delusione: "Abbiamo impugnato ordinanze simili in tutta Italia e abbiamo sempre vinto. Questa sentenza mi lascia sinceramente stupita", afferma. Secondo la presidente, il divieto totale è una scorciatoia comoda per le amministrazioni locali: "È sicuramente una via più facile per i sindaci, ma non è quella giusta. Gli obblighi di legge ci sono: è obbligatorio tenere il cane al guinzaglio, è obbligatorio raccogliere le deiezioni. Il compito del Comune è farli rispettare, non vietare tout court".
La sentenza del Tar, depositata il 16 luglio, ha respinto il ricorso ritenendo legittima l’ordinanza del 2012 con cui il Comune aveva chiuso l’accesso agli animali nei parchi, citando esigenze di sicurezza, igiene e carenza di risorse per i controlli. Per il collegio, in un piccolo Comune come Mercatello il divieto risulta "proporzionato" al contesto.
Coppola ribatte punto su punto: "È proprio evitando la socializzazione che si creano problemi comportamentali negli animali. I parchi servono anche a questo: a farli crescere in modo equilibrato, abituati alla presenza di bambini, anziani, altri cani". E l’affondo finale non risparmia le amministrazioni locali: "Mi lasci passare la parola: è una questione di pigrizia. I sindaci avrebbero tutti gli strumenti di legge per far rispettare le regole, ma scelgono la strada più semplice, quella del divieto. Così però si limita ingiustamente la libertà dei cittadini di passeggiare con i propri cani".
La battaglia, insomma, è tutt’altro che finita.
ant. mar.