e Antonella Marchionni
Biosfera comprata "a scatola chiusa". E’ il simbolo della Capitale della Cultura, avveniristica installazione scultoreo-digitale, il cui appalto da 629.850 euro più iva risulta altrettanto sulla parola. E’ stato aggiudicato infatti addirittura sei giorni prima della data di inizio attività della società Artifact srl, la ditta che ha vinto l’appalto comunale. E’ quanto abbiamo appurato incrociando tra loro dati "in chiaro", ossia accessibili a tutti, e che riguardano da un lato la Artifact, società a responsabilità limitata vincitrice dell’appalto per la realizzazione dell’icona della Capitale della Cultura e dall’altro le determine di spesa con cui sono stati stanziati una sostanziosa fetta dei fondi del bando da 11 milioni di euro del Ministero delle imprese e del made in Italy.
Quello della Biosfera rientra nel progetto del Comune di Pesaro approvato nel 2022 denominato "Cte square" che ha per tema l’applicazione delle tecnologie emergenti alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Ricostruiamo le tappe dell’operazione futuristica che ha portato all’installazione della grande sfera luminosa. La Artifact srl, con sede a Montecosaro in provincia di Macerata, via San Michele 6, al domicilio di uno dei due soci, si è in effetti costituita il 7 settembre 2023, come si legge dalla visura camerale scaricabile dal sito del Registro Imprese ma, dallo stesso documento, si può osservare che lo stato di "attivazione" di quella stessa società, è di oltre due mesi dopo, ossia del 20 novembre 2023. La determina 2943 del 14 novembre 2023 è quella in cui viene formalmente aggiudicato l’appalto e prevede l’assunzione dell’impegno di spesa ma è stata firmata sei giorni prima, appunto, della data di inizio dell’attività della Artifact la quale si assume l’impegno di rendere possibile la realizzazione della sfera. Ancora precedente, del 18 ottobre 2023, è il documento 2645 ossia la determina a contrarre e che contiene anche "l’indizione della gara mediante procedura negoziata" senza pubblicazione del bando.
"L’individuazione dell’opera – si legge nella determina – è stata selezionata da una commissione appositamente nominata da Fondazione Pescheria, costituita da esperti in possesso delle necessarie competenze in materia". Commissione che, appunto, ha selezionato il progetto della biosfera che illumina la piazza "ritenendo che tale progetto esprima in maniera più completa gli indirizzi artistici e tecnologici del pubblico".
L’oggetto sociale della ditta Artifact di Montecosaro è la ricerca, progettazione e implementazione di applicazioni ad alto contenuto tecnologico, innovativo e artistico e lo sviluppo di installazioni robotiche. Il capitale sociale deliberato e sottoscritto è di 10mila euro di cui, versato, 2.500 euro. Ci sono due soci: Federico Rossi, amministratore unico, residente a Riccione, professore associato in architettura digitale alla London South Bank University e Andrea Santicchia, proprietario al 40 per cento delle quote, artista transdisciplinare e docente presso il corso di Interaction Design at Iuav. "L’aggiudicazione e tutte le procedure di gara sono formalmente corrette – commenta la dirigente che ha curato l’aggiudicazione dell’appalto e che però preferisce non comparire – siamo stati anche molto rigorosi".