GIORGIA MONTICELLI
Cronaca

L’acqua non c’è più: "Per un chilo di formaggio ne servono 3mila litri"

L’emergenza idrica al centro di un incontro tra esperti a Villa Caprile "La rete poi, ossia i tubi, comporta perdite fino al 40%". "Basta sprechi" .

L’acqua non c’è più: "Per un chilo di formaggio ne  servono 3mila litri"

L’acqua non c’è più: "Per un chilo di formaggio ne servono 3mila litri"

Riusciremo sempre a bere? La domanda ha tenuto banco ieri pomeriggio tra gli esperti del settore che, con dati e grafici alla mano, hanno presentato a Villa Caprile la situazione attuale relativa al problema idrico, strettamente interconnesso con quello riferito alle risorse ambientali. L’incontro, moderato dal professor Riccardo Santolini del gruppo di ricerca Didattica e Ambiente dell’Università di Urbino, si è tenuto in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua (celebrata venerdì 22) che quest’anno ha utilizzato lo slogan "Water for peace" (Acqua per la pace).

Tanti sono i fattori che oggi portano gli esperti ad una reale preoccupazione per il destino della risorsa primaria per eccellenza, viste le scarse precipitazioni che si registrano in generale. "I problemi con cui dobbiamo scontrarci sono: da un lato i forti temporali che non permettono alle acque di penetrare nei terreni, portando nel peggiore dei casi anche a gravi situazioni come quelle viste durante l’alluvione nelle Marche e in Emilia-Romagna, dall’altro si registra l’assenza di piogge brevi e non aggressive che in egual modo fanno rimanere all’asciutto i campi. Ma cosa possiamo fare? – risponde il professore Carlo Bisci della scuola di Scienza e Tecnologie dell’università di Camerino – Sprecare meno. Pensiamo solo che laviamo le nostre macchine o i pavimenti delle nostre case con l’acqua potabile o che circa il 40% dell’acqua nazionale non arriva ai rubinetti, ma si perde per strada nelle tubature spesso datate".

Mitigazione e adattamento sono quindi le parole d’ordine per affrontare il problema, cercando quindi di invertire la tendenza del cambiamento climatico e operare in modo da essere meno vulnerabili a questi cambiamenti che, in parte, dovrebbero partire proprio dalla tavola: "Si stimano, per esempio, 15.400 litri di acqua per produrre 1 kg di carne di manzo – continua l’agronomo Carlo Ponzio -. E ancora, 3.180 litri per produrre 1kg di formaggio vaccino".

Argomento che era stato anche affrontato nelle settimane scorse da Mauro Tiviroli, amministratore delegato di Mms, presente anche ieri all’incontro e che ha ribadito la difficile situazione che vede, prendendo in riferimento lo scorso anno, il 40% in meno di precipitazioni. Una situazione da emergenza idrica "che, in tempi brevi, deve essere affrontata con investimenti e progettualità".