Luigina donna-coraggio della rapina in villa: "Mi hanno presa a schiaffi, ma sono rimasta lucida"

È la signora aggredita e rapinata in casa insieme al marito Antonio Sartori: "Ho visto una pistola e forse anche due. Sono fuggiti con un’auto bianca"

La polizia davanti alla villa di Antonio e Luigina Sartori sulle colline di Fermignano

La polizia davanti alla villa di Antonio e Luigina Sartori sulle colline di Fermignano

Pesaro, 25 marzo 2024 – “Ehi, io non ho ancora 80 anni come avete scritto". Detto questo, Luigina Cascioli moglie di Antonio Sartori di Fermignano è la coraggiosa padrona di casa che l’altra notte (insieme al marito) si è trovata in salotto quattro malviventi armati di pistola e col volto coperto. Al telefono, ieri, ha detto: "Sembrerà strano, ma non mi sento nemmeno agitata. Mio marito vorrebbe trasferirsi in paese perché qui adesso ha paura ma gli ho detto che non torneranno un’altra volta. La cassaforte è stata svuotata e non la riempio di certo. Già nel 2011 ci avevano fatto un furto con noi sempre in casa ma non ci eravamo accorti".

Ripercorriamo i fatti.

"Antonio era sul divano che dormicchiava, io in poltrona col computer sulle ginocchia che guardavo qualcosa. Il cagnolino era seduto davanti alla tv. Improvvisamente abbiamo sentito un boato, la porta finestra che si spalanca e quattro persone con uno spilungone davanti che ci dicono di stare calmi e di dire dov’è la cassaforte. Parlavano male, era gente dell’Est"

La vostra reazione qual è stata?

"Ho chiesto aiuto, ho chiamato mia cognata Fiorella, Antonio ha detto a questi cosa volevano, ma io continuavo a urlare e a chiedere aiuto".

Come hanno reagito?

"Mi hanno preso a schiaffi, ho la guancia ancora rossa ma sono rimasta lucida. Hanno chiesto ad Antonio di aprire la cassaforte ma lui non conosce nemmeno la combinazione. Infatti non la sapeva. Ho detto che ero io a conoscerla e ho aperto. Ma in quel momento, c’era già uno della banda che l’aveva trovata e cercava di scassinarla. Tutto inutile. Ho aperto io e hanno preso l’oro e i gioielli di famiglia che avevamo. Avranno avuto un valore di 30 o 40mila euro".

Poi sono andati via?

"Non subito, un altro è andato a vedere nelle camere, ha aperto qualche cassetto ma non essendoci preziosi non hanno preso niente. Non teniamo i soldi. Ma ci hanno chiesto chi c’era nell’altra casa. Abbiamo risposto che dovevano esserci diverse persone ".

Ci hanno creduto?

"Per forza. Hanno capito che sarebbe arrivata la polizia. Mio nipote, chiamato da mia cognata, stava salendo in macchina e qualcuno, un complice della banda rimasto nella strada in basso, lo ha sicuramente visto arrivare, avvertendoli. Avevano una macchina bianca. Mio nipote li ha inseguiti ma poi ha lasciato stare. Ha fatto bene. Erano armati, va a capire".