ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Giovane papà morto schiacciato dal rullo, ha tentato invano di fermarlo con le mani

Pesaro: la tragedia alla Fab di Gallo di Petriano, durante il turno serale. Per una frazione di secondo il 33enne si è accorto che stava per morire. Non è riuscito a divincolarsi: il suo orario sarebbe finito 10 minuti dopo

Pesaro, 29 maggio 2024 - Un giovane operaio è morto mentre lavorava. Faceva il turno 14-22, produceva pezzi per mobili. Si chiamava Simone Mezzolani, 33 anni, sposato. Abitava a Bottega di Vallefoglia. Era padre di due figli piccoli. Da cinque anni era alle dipendenze della Fab mobili, stabilimento n.8 di Gallo di Petriano, dove un tempo c’era la ditta di mobili Tre C. Simone è morto l’altra sera alle 21.45 schiacciato da un rullo trasportatore che ha cercato di frenare con le mani.

La Fab di Gallo, dove è avvenuta la tragedia; nel riquadro, Simone Mezzolani
La Fab di Gallo, dove è avvenuta la tragedia; nel riquadro, Simone Mezzolani

Per una frazione di secondo, il ragazzo si è accorto di morire e non è riuscito a divincolarsi dalla presa della macchina. Dieci minuti dopo avrebbe smontato dal turno per andare a casa a cena dove lo aspettavano moglie e bambini, imperterriti a non andare a letto fin quando non fosse tornato il loro papà. Che purtroppo non c’è più.

Una morte dovuta al funzionamento all’apparenza inspiegabile della macchina utensile. Simone la stava pulendo dopo averla disattivata. Aveva aperto il cancelletto di sicurezza e questo fa scattare grazie ad un relè il blocco del macchinario. Non è andata così. Simone ha proceduto alla manutenzione giornaliera del fine turno col pulire e sistemare ma improvvisamente, stando alla ricostruzione fatta dai tecnici ed ispettori del lavoro di Ast, la macchina ha ripreso a funzionare sorprendendo il ragazzo nella traiettoria finale del rullo trasportatore.

Simone si è accorto di essere in trappola, ha provato a bloccare il rullo con una mano ma l’urto violento gli ha spezzato il polso per poi ucciderlo schiacciandolo contro il perno in acciaio del fine corsa. Dall’accertamento effettuato ieri sul corpo, il 33enne è morto sul colpo per lo schiacciamento della cassa toracica.

Simone Mezzolani, figlio del carrozziere del paese, era molto conosciuto e benvoluto. Per capire come sia potuta accadere la tragedia, i tecnici dell’Ast hanno convocato per oggi i costruttori del rullo trasportatore, un’azienda di Verona. Saranno stamane alla Fab per ripercorre insieme agli ispettori cosa può aver rimesso in funzione il meccanismo malgrado la presenza di una persona nel braccio di azione della macchina. Il che è al momento incomprensibile. La fabbrica ieri è stata chiusa, le sbarre di accesso abbassate. In poco tempo, sono arrivati i sindacati che hanno poi incontrato i vertici della Fab, la famiglia Sperandio. Per oggi, è previsto un presidio dalle 11 alle 12 a Gallo di Petriano, in centro, perché davanti alla fabbrica è terreno privato della ditta e non poteva essere occupato. Una delegazione andrà più tardi a deporre un mazzo di fiori davanti alla fabbrica, all’edicola dove è custodita una Madonnina.

Dice Roberto Rossini della Cgil: “Faremo tre assemblee con i lavoratori per chiedere maggiore sicurezza, ma sollecitiamo la prefettura a convocare tutte le parti per pretendere che dagli industriali una sensibilità maggiore in tema di sicurezza sul lavoro”. Cinzia Massetti sempre della Cgil: “Le morti sul lavoro sono ormai un bollettino da guerra civile. E’ sempre colpa di qualcosa ma le aziende devono collaborare con i rappresentanti dei lavoratori. La Fab è una realtà industriale da 430 lavoratori dove però non si riesce a costituire una rsu interna. Non diciamo che ci sia ostracismo della proprietà ma non vediamo la collaborazione per lavorare insieme. Confidiamo nella prefettura”. Ed è il pensiero anche di Cisl e Uil presenti ieri mattina davanti ai cancelli per dire basta a “queste morti inaccettabili. Serve una cultura della sicurezza che oggi non c’è”.