Ospitò il futuro re di Inghilterra: addio al conte Castelbarco Albani

Nel 1988 Carlo alloggiò a Villa Imperiale e si mise a dipingere il panorama sulla terrazza del Genga

Il conte di tre quarti col principe Carlo

Il conte di tre quarti col principe Carlo

Pesaro, 15 agosto 2023 – Si è spento l’altra mattina all’ospedale San Salvatore il conte Clemente Castelabarco Albani. Aveva 88 anni. Ultimo discendente, conosciuto, ed anche con incarichi pubblici, di una famiglia che ha segnato la storia della città. Clemente per tutti era il proprietario della villa Imperiale sul San Bartolo ed è diventato personaggio pubblico, perché nel 1988, ebbe come ospite il principe Carlo, che da settembre dello scorso anno è il nuovo re d’Inghilterra.

Un uomo, Clemente Castelbarco, che ha sempre rappresentato l’altra faccia della medaglia di questa famiglia – gli Albani hanno anche un Papa alle spalle – che ha profonde radici in città perché contrariamente al cugino Alberto, quello di villa Miralfiori, non ha mai molto amato le luci della ribalta. "Una persona gentilissima e un gran signore", era Clemente per tutti coloro che lo hanno incontrato. Perché Clemente Castelbarco Albani – il padre aveva il titolo di principe e fu anche tra quelli misero la prima pietra dell’ospedale San Salvatore –, oltre ad essere il titolare della villa Imperiale, era anche proprietario di una tenuta agricola a Montemaggiore al Metauro dove aveva la residenza. Ed in questa veste aveva ricoperto il ruolo di presidente di Confagricoltura, un ramo di Confindustria. E nell’ambito di questa carica si era anche esposto pubblicamente in un battaglia per la presidenza della Camera di Commercio quando la successione dell’ente traghettò da Italo Binucci ad Alberto Drudi.

Nel settembre dello scorso anno con l’elezione di Carlo a re d’Inghilterra fu di pochissime parole: "Non c’è nulla da dire. E’ acqua passata che non macina più", rispose al telefono. Riservato e molto schivo anche se tutta una generazione di rotariani cittadini lo ricorda perché non solo fu un componente del club, ma anche perché proprio nei giardini di villa Imperiale tutti gli anni ospitava la festa del Rotary.

Clemente Castelbarco Albani lascia oltre la moglie Marianne la figlia Alessandra che ha preso in mano, ormai da qualche anno, la gestione di villa Imperiale. I funerali si svolgeranno domani mercoledì, alle 10,30 nella chiesa di Sant’Agostino. Dopodiché le sue ceneri verranno portate nella tomba di famiglia a Milano.

Uomo schivo e riservato – anche la famiglia ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni –, forse perché la visita del principe Carlo a Villa Imperiale fu un evento ma terminò anche al centro di un acceso dibattito con Alberto, il cugino "del piano di sotto" il quale considerava il principe Carlo una specie di figlio della "perfida Albione".

Ma fu una giornata particolare quella a villa Imperiale quando il principe Carlo varcò il cancello a bordo della sua Jaguar. "Allestimmo due grande tavolate per circa una ventina di persone nel giardino dell’Imperiale – racconta Otello Vagnini che aveva organizzato il ricevimento – con nobili arrivati un po’ da tutta Italia. Molte le signore presenti. Sotto di me avevo sette camieri, tutti i cuochi e quindi i sommelier perché per ogni portata si cambiava vino. Una visita programmata perché iniziai ad istruire il personale una settimana prima. Tutto perfetto tanto che alla fine Clemente Albani che aveva una grande fiducia in me, venne a chiamarmi perché il principe Carlo voleva farmi i complimenti invitandomi anche a Buckingham Palace a lavorare. Io di Clemente Castelbarco Albani ho il ricordo di una persona gentilissima, un gran signore".

Giornata particolare, perché dopo il pranzo l’allora principe Carlo volle andare sulla terrazza del Genga per immortalare sulle tele il paesaggio. Il tutto naturalmente "con un cameriere a disposizione", per qualsiasi eventualità. A questo proposito difficile dire se la casa reale inglese ha inviato un messaggio di condoglianze agli Albani, ma visti i rigidi protocolli è facile che il re d’Inghilterra si sia fatto vivo.

La sua vita pesarese? "Pochi amici e molto selezionati. Negli anni Ottanta avere lui ad una cena o ad un festa era come avere il Papa". Un uomo anche di grande cultura (la ricostruzione di tutti i documenti del legato Albani) ed anche un uomo che ha speso una fortuna per rendere splendente villa Imperiale.

m.g.