Roberto Biagiotti ucciso a 40 anni dalla malattia: addio al consigliere che amava Pesaro e gli animali

Il consigliere provinciale, stroncato a 40 anni dal tumore dell’amianto. Lui si chiedeva come l’avesse preso

Roberto Biagiotti morto a 40 anni per una malattia

Roberto Biagiotti morto a 40 anni per una malattia

Pesaro, 11 agosto 2023 – Ha combattuto fino all’ultimo per sogni ispirati spesso al bene della comunità. Roberto Biagiotti – avvocato, consigliere comunale a Pesaro per quasi due legislature e consigliere provinciale dal 2021 – è morto a soli 40 anni, dopo aver combattuto, un tumore, senza mai arrendersi. Il funerale sarà lunedì 14 agosto, in Duomo, alle ore 16. Oggi alle ore 12, a Muraglia sarà la camera ardente, mentre il rosario si terrà, domani alle ore 17,30,nella chiesa di Loreto.

Biagiotti "amministratore tenace dall’animo buono" – come è stato ricordato nel cordoglio ufficiale dal sindaco Matteo Ricci e dal presidente del Consiglio comunale, Marco Perugini – alla malattia non dava corda. "Non ha mai accettato i limiti che potessero derivare dal soffrire fin da 13enne di diabete – racconta Giulio Tomassoli, suo amico fraterno – e così non è mai indietreggiato davanti al mesotelioma, meglio conosciuto come il tumore provocato dall’esposizione da amianto. Biagio si è tormentato invano per capire l’origine dell’esposizione, ma poi si è concentrato nella lotta". La grinta di Biagiotti, è tutta nei messaggi, lasciati all’amico solo 24 ore prima del trapasso. "Fino all’ultimo abbiamo cercato terapie – racconta Tomassoli –. Purtroppo di amianto è pieno il mondo. Basta aver respirato una minima particella decenni a dietro che presenta il conto tutto d’un colpo. E così deve essere stato. Sta di fatto che a dicembre, Biagio ha iniziato a sentirsi male. A marzo il quadro clinico lasciava poco margine alla speranza. Eppure lui non ha mai smesso di combattere. Insieme siamo stati nei centri più avanzati per accedere a terapie all’avanguardia. Dodici ore prima che morisse sua moglie Khadija aveva contattato un centro di Reggio Emilia, dove si sta sperimentando una nuova cura per il mesotelioma. La notizia era riportata sul Carlino il 28 luglio; l’associazione Ona l’ha segnalata e subito Khadija ha chiesto di accedere a questa terapia passata dal servizio pubblico nazionale tramite domanda al proprio medico. Ma Biagio è venuto meno prima che riuscissimo nel tetantivo...".

Di queste staffette per vincere la malattia, alimentate dall’affetto degli amici sparsi ovunque, Biagiotti ne ha fatte tante, provandole tutte, per amore della vita e soprattutto del suo piccolo Niccolò, di appena due anni. Appena si è sparsa la notizia, sui social si sono rincorsi aneddoti e pensieri, rivolti ad un giovane uomo da sempre impegnato nella sfera civica prima e politica poi. Esperto di equitazione, amante di natura e animali con Tomassoli, già presidente Ente protezione animali, ha contribuito, molti anni fa, a forgiare la primissima esperienza di guardie zoofile in città. "Da consigliere di circoscrizione – ricorda Tomassoli – Biagio era particolarmente contento di aver contribuito alla intitolazione del Parco di Trebbiantico alla memoria degli esuli giuliano dalmata".

Per lungo tempo, nel centrodestra con Dario Andreolli e Giovanni Dallasta, ha militato anche nella Lega, per poi passare in maggioranza, nel gruppo misto, dove ha trovato un’accoglienza sincera. Nelle parole dei suoi colleghi in Consiglio comunale emerge il suo carattere. "Ho ripensato a questi ultimi 20 anni – ha osservato Andreolli – e le nostre espereinze in circoscrizione, nel consiglio dei giovani, in consiglio comunale. Arrabbiature ( in quantità), gioie, abbracci, delusioni, vittorie. Le cene a Cantiano, l’odore della colla dei manifesti attaccati di notte, le camminate a distribuire i volantini, i viaggi con l’associazione Anci…Di Biagio ricordo il sorriso felice quando parlava delle cose che amava fare, ma anche il suo essere, talvolta, burbero e scontroso e soprattutto la sua immensa generosità, seconda solo alla testardaggine che ha dimostrato nel lottare con una tempra ineguagliabile, senza mai arrendersi. Guardando sempre avanti". Anna Maria Mattioli, capogruppo Pd, si unisce al cordoglio: "Competente e attivo sostenitore dei diritti civili era sensibile sulle tematiche a tutela delle donne, soprattutto quelle vittime di violenza. Era ricco di idee condivisibili. Prima dell’ultimo consiglio comunale mi ha scritto che era dispiaciuto di non poter essere presente, ma di tenerlo informato. Ha par tecipato fino all’ultimo".