Sotto sequestro la villa di un prete, ore di rilievi nelle stanze: mistero sul reato

L’abitazione, divisa in tre piani, 415 mq, appartiene a don Roberto Pellizzari, che da anni non vive più in Italia. L’indagine è della procura di Urbino. Il religioso è nipote dell’ex sindaco Aldo Amati: "Non sapevo nulla"

L’abitazione, molto ampia, coinvolta nella inchiesta

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Pesaro, 16 aprile 2024 – Sigilli alla villa di un prete, che è nipote dell’ex sindaco di Pesaro Aldo Amati: sull’ipotesi di reato, però, bocche cucite. Sabato scorso gli agenti del Commissariato di Urbino hanno messo i sigilli all’abitazione di don Roberto Pellizzari che si trova in via Piobbichese a Sant’Angelo in Vado.

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Il sacerdote, figlio della sorella dell’ex sindaco di Pesaro Amati, da tempo risiede in Svizzera, a Le Locle, dove opera per la Missione Cattolica Italiana La chaux de Fonds. Per la piccola comunità di Sant’Angelo in Vado è un vero e proprio giallo: per tutta la giornata di sabato hanno visto almeno otto agenti con addosso la tuta bianca della scientifica, arrivati con almeno 3 auto, impegnati nei rilievi dentro la villa, in particolare nella zona dei garage. Sarebbero state repertate le impronte digitali all’interno della grande casa (lasciate sulle superfici e sui pavimenti), che è stata messa in vendita tempo fa per il tramite di un’agenzia immobiliare del paese. La villa al momento sarebbe completamente vuota e priva di mobili: prima di tornare a vivere in Svizzera, infatti, il parroco avrebbe dato disposizioni per vendere tutti i mobili che si trovavano all’interno, alcuni dei quali di pregio, attraverso un negozio di Urbania. Quale eventuale ipotesi di reato e a carico di chi tuttavia rimane un mistero: soprattutto il motivo che ha richiesto un così massiccio sforzo investigativo.

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Sia la Procura, sia gli inquirenti, sia il diretto interessato contattato telefonicamente non hanno riferito alcunché. "Nessun commento, buona giornata", è stata l’unica frase pronunciata da don Roberto al telefono. "Non ho idea di cosa sia successo – commenta lo zio del sacerdote, l’ex sindaco Aldo Amati –. So solo che la villa era in vendita e che mio nipote era tornato per un periodo in Italia per occuparsi di mia sorella prima che morisse". Fino a circa un anno e mezzo fa il parroco, infatti, viveva nella villa, almeno fino alla morte della madre, Silvia Amati, che era rimasta vedova l’anno precedente. Sarebbe rimasto ad accudire gli anziani genitori a cavallo dell’epidemia Covid e, in quel periodo, avrebbe prestato servizio per la parrocchia celebrando la Messa e offrendo la benedizione pasquale ai fedeli. Don Roberto Pellizzari era nato e viveva in Svizzera dove i genitori avevano a lungo lavorato: al ritorno in Italia avevano fatto costruire la villa ereditata dall’unico figlio che, dopo la loro morte, l’aveva messa in vendita per il tramite di un’agenzia del paese. Il prezzo richiesto per la vendita è 415mila euro. "L’immobile è suddiviso in tre piani per un totale di circa 415 mq così composto – si legge nell’annuncio -: al piano residenziali, di circa 145 mq, ampio soggiorno, cucina abitabile con ripostiglio, tre camere da letto e due bagni. Al primo piano mansarda di 90 mq. Al piano seminterrato garage con due posti auto, cantina, lavanderia, bagno, magazzino, taverna e cucina per un totale di 180 mq".